Cittadinanzattiva su indisponibilità del farmaco OncoTICE per il tumore della vescica: bisogna fare di più e subito, il cancro non aspetta
Al Tribunale per i diritti del malato sono giunte, nelle ultime settimane, numerose segnalazioni di cittadini che lamentano l'indisponibilità del farmaco OncoTICE per la cura del tumore alla vescica. L'indisponibilità, ad una attenta analisi, è riconducibile alla carenza del farmaco in Italia, e non solo, a causa di problemi di produzione.
"Nonostante gli sforzi che si stanno mettendo in campo nella risoluzione del problema, in primo luogo attraverso un'importazione dall'estero del farmaco, i risultati finora raggiunti non sono adeguati a garantire l'effettiva continuità terapeutica per i pazienti, sia dal punto di vista della tempestività che della quantità di farmaco effettivamente disponibile. Anche in questa vicenda, è evidente che i tempi della burocrazia non coincidono con quelli della malattia. Il cancro non aspetta. E' necessario che le Istituzioni, a partire dall'AIFA e dal Ministero della Salute, e i produttori diano risposte certe, tempestive ed efficaci ai pazienti che attendono questa terapia salvavita. E le risposte non possono essere il razionamento delle poche quantità disponibili ma al contrario l'approvvigionamento delle quantità necessarie, spiega Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.
Alla luce di tutto ciò, il Tribunale per i diritti del malato ha sollecitato una risposta efficace e concreta ai bisogni di cura dei cittadini. Queste le richieste avanzate in una lettera inviata oggi all'Agenzia del Farmaco, al Ministero della Salute e all'azienda produttrice:
- fornire le "coordinate del fenomeno", ossia quanti pazienti sono attualmente a rischio e quanti sono scoperti dalla terapia al livello nazionale ed europeo;
- attivare una ricognizione delle scorte attualmente disponibili presso le strutture sanitarie italiane, al fine di gestire al meglio lo stoccaggio presente sul territorio nazionale ed ottimizzarne l'uso;
- verificare la possibilità di attivare lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, al fine di incrementare la produzione del quantitativo di farmaco necessario;
- ipotizzare delle soluzioni condivise con altri Stati Membri dell'UE, per far fronte ad una emergenza che sembra diffusa.
- verificare costantemente l'effettività dell'attività di importazione da parte di MSD e delle strutture sanitarie, secondo quanto previsto dalla determina PQ N° 44/GC/2014 non solo in merito al quantitativo importato, ma anche relativamente alla tempistica;
- verificare lo stato dell'importazione dell'altro farmaco denominato ONCO BCG prodotto in India, quale possibile alternativa citata dall'AIFA, chiarendone i profili di efficacia, qualità, sicurezza, nonché garantendo la totale sovrapponibilità con il farmaco Oncotice.