Sono molti i cittadini che nelle ultime settimane si sono rivolte a Cittadinanzattiva sulla questione riguardante l’introduzione dell’obbligo di prenotazione per i pendolari dell’alta velocità, “per ragioni di sicurezza”. Le più segnalate per il rischio di “restare a terra” sono le tratte che collegano Torino e Milano, Bologna e Milano, Firenze e Bologna e anche Napoli e Roma. A queste si aggiungono le prime segnalazioni odierne sulle difficoltà o impossibilità ad effettuare acquisto e prenotazione per i viaggi del mese di luglio, operazione possibile a partire da oggi secondo Trenitalia: “puoi acquistare il tuo abbonamento con un anticipo di 7 giorni rispetto alla data di inizio di validità, presso qualsiasi biglietteria, agenzia di viaggio abilitata, self-service nonché tramite questo sito ed il call center – numero a pagamento”. Purtroppo però, il sito Trenitalia risulta KO; questo il messaggio che visualizza chi cerca di acquistare un abbonamento “Gentile Cliente, siamo spiacenti ma, per un malfunzionamento temporaneo, non è possibile accedere al sistema. Si prega di provare più tardi.”
Tutto questo nonostante nelle settimane scorse siano stati molti gli appelli rivolti a Trenitalia per rinviare questa scelta e per valutarne al meglio l’impatto sui disagi per i viaggiatori, nella fattispecie dei pendolari, quindi non turisti o viaggiatori occasionali: un’interrogazione parlamentare, una pre-istruttoria avviata dall’Autorità di regolazione dei trasporti, richieste da parte delle Istituzioni, lettere dei pendolari e comitati, appelli delle associazioni, una petizione online che in pochi giorni ha raggiunto quasi 1.400 firme. Tutto ciò per evitare proprio il rischio che la situazione sfugga di mano, con forme di protesta più o meno lecite.
Mancano ancora 6 giorni dall’introduzione dell’obbligatorietà della prenotazione e viste le difficoltà con il sito, resta solo l’amara possibilità delle lunghe code alle biglietterie per potersi assicurare un viaggio necessario per la loro vita quotidiana, ma senza alcuna certezza di riuscirci, o far ricorso al call center, ovviamente a pagamento!
Una situazione che potrebbe sembrare momentanea, ma che è dura da digerire soprattutto dopo aver letto le dichiarazioni di un dirigente Trenitalia, secondo cui “i pendolari devono rimodulare le proprie abitudini in base al modello di offerta possibile”. Insomma, secondo l’azienda dovrebbero essere i cittadini a adeguarsi all’offerta e non viceversa, come insegnano le più elementari leggi di mercato.
Questi disagi riguardano direttamente i pendolari ma a cascata rischiano di impattare anche sul livello di congestione delle città di destinazione che, a detta di molti, saranno raggiunte in alternativa al treno con mezzo proprio. Quindi più cittadini ad intasare le strade, con notevoli impatti sulla qualità della vita, e in totale controtendenza con quanto richiesto dai cittadini stessi, ovvero multimodalità e possibilità di scegliere come comporre il proprio viaggio (proposta dai cittadini a gran voce nell’ultima consultazione avviata da Cittadinanzattiva, progetto “Consumatori in rete”. Qui è disponibile il rapporto e qui la guida 5 Consigli per muoversi in città).
“Ciò che un atteggiamento di questo tipo rischia di vanificare”, dichiara Tina Napoli, responsabile per le politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, “ è un trend positivo, ovvero la decisione di molti cittadini di abbandonare la macchina e utilizzare il treno per gli spostamenti quotidiani, con un impatto notevole in termine di decongestione delle nostre strade e riduzione di emissioni. Gli italiani quindi modificando le proprie abitudini di mobilità hanno fatto la propria parte da cittadini attivi. Ora tocca ad istituzioni e aziende non disperdere questo sforzo e fare la propria parte, ovvero comporre un’offerta che soddisfi la domanda di mobilità sostenibile, agevolando anche nuovi operatori che magari, attraverso la composizione di un modello di business diverso possono trovare “interessante”provare ad intercettare la domanda insoddisfatta, proponendo una soluzione di servizio che rispetti le esigenze dei viaggiatori e dei pendolari, ponendo al centro della propria strategia il cliente e le sue esigenze di mobilità, anche se flessibili”.
Per domani è stato indetto un incontro per affrontare, insieme all’amministratore delegato di Trenitalia, il tema della sicurezza sui treni e delle iniziative del Gruppo FS a questo riguardo. Cittadinanzattiva sarà presente, insieme alle altre associazioni, per far valere le istanze dei cittadini.
A margine di ciò una nota di contesto: entro il 2050, il settore dei trasporti a livello europeo dovrà ridurre le emissioni inquinanti del 60% rispetto ai livelli del 1990, come previsto dalla COM(2011)112 “Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050” e sono Italia le città più congestionate d’Europa.
Cittadinanzattiva sta monitorando la questione al fine di predisporre, anche in collaborazione con altre associazioni, forme e modi più opportuni a tutela e rappresentanza dei cittadini–pendolari. I contatti a disposizione per le segnalazioni sono i seguenti:
pit.servizi@cittadinanzattiva.
form dedicato al seguente link www.cittadinanzattiva.