Il Piemonte è una regione con un’alta percentuale di anziani: la fascia di popolazione tra i 65 ed i 74 anni rappresenta l’11,7%, a fronte di una media nazionale del 10,6%, mentre quella tra i 75 e gli 84 anni è delll’8,7%, superiore alla media italiana (7,6%).
Ciò a fronte di un’aspettativa di vita in ulteriore aumento. In Piemonte, infatti gli uomini hanno acquistato 2,8 anni di vita dal 2002 al 2012 (la media italiana è stata di 2,4 anni), mentre le donne hanno acquistato 1,7 anni a fronte di una media nazionale di 1,4 anni.
L’allungamento dell’aspettativa di vita non garantisce però che si invecchi in buona salute. Ecco perché è fondamentale investire in prevenzione, ivi compresa quella vaccinale, e promuovere stili di vita salutari, tanto a vantaggio della salute della popolazione, soprattutto anziana, quanto della sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale.
Sono queste le premesse del Convegno promosso ieri da Cittadinanzattiva su "Active ageing, prevenzione primaria e vaccinazioni", in corso oggi a Torino, presso l’Ospedale San Giovanni Antica Sede - Sala Infernotti, per incentivare un confronto su modalità e strumenti utili a conseguire l'obiettivo fissato dall’Unione Europea di aumentare di due anni la vita in buona salute delle persone.
Roberta Siliquini, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, con un contributo scritto ha proposto un forte appello alla cittadinanza attiva per il superamento dei pregiudizi che impediscono la piena utilizzazione delle risorse vaccinali, e, in particolare ha dichiarato che "E’ necessario che medici e cittadini attivi collaborino nel promuovere sia la vaccinazione antiinfluenzale che quella anti pneumococcica (circa 9000 morti l’anno di età superiore ai 65 anni per polmonite pneumococcica)".
Nel corso dei lavori, è emersa la necessità di una integrazione fra i servizi e le reti di anziani attivi come risorsa strategica per superare le difficoltà e migliorare sensibilmente l'efficacia delle politiche di prevenzione.
L’evento di Torino fa parte del ciclo nazionale di seminari promossi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, con il sostegno non condizionato di Sanofi Pasteur MSD, con l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni, amministrazioni, attori del settore ed opinione pubblica sull’importanza di un approccio integrato alle politiche della prevenzione. Anche le vaccinazioni giocano un ruolo fondamentale. In Italia, ad esempio, l’influenza è ancora oggi la terza causa di morte per patologia infettiva dopo AIDS e tubercolosi. Ogni anno vengono colpite in media 4 milioni di persone. Ciò a fronte di una copertura vaccinale del 55,4% della popolazione con più di 65 anni, dato ancora insufficiente rispetto agli obiettivi di Sanità pubblica indicati da Oms e Consiglio Europeo, che indicano il 75% come soglia minima e il 95% come soglia ottimale.
Solo in Piemonte, nella stagione 2014-2015, si sono ammalate di influenza circa 613mila persone, con una incidenza massima di 14 casi per mille assistiti nelle prime due settimane di febbraio.
“Non si può restare indifferenti di fronte al dato diffuso da AIFA che evidenzia come ogni anno decedano per influenza 8000 persone. In Italia si spendono 16,2 euro pro capite in prevenzione, un livello molto basso, una cifra che parla da sola. E’ necessario investire di più in prevenzione e garantire che il 5% del Fondo Sanitario Nazionale destinato a questa voce sia effettivamente speso solo per queste politiche”, ha dichiarato Sabrina Nardi, vice coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, “Inoltre, bisogna lavorare per evitare che le paure generate dalla cattiva informazione indeboliscano le campagne vaccinali. Ad oggi, peraltro, alcune opportunità di vaccinazione non sono nemmeno conosciute dalle persone che potrebbero accedervi e beneficiarne”.
Vittorio De Micheli, responsabile del Servizio di Epidemiologia alla Asl di Alessandria, ha ricordato che “per raggiungere gli obiettivi desiderati non è sufficiente aumentare l'offerta vaccinale. L'offerta già esistente, infatti, è ancora sottoutilizzata e occorre mettere in campo azioni volte ad aumentare sensibilmente l'adesione dei soggetti interessati”
“Sebbene il Piemonte promuova campagne di informazione rivolte ai cittadini su stili di vita salutari, vaccinazioni e screening - dichiara Alessio Terzi, segretario regionale Cittadinanzattiva Piemonte - molto c’è ancora da fare per porre la prevenzione tra le priorità delle politiche sanitarie regionali. Il documento del Ministero della Salute sugli adempimenti per l’erogazione dei Lea 2014, infatti, indica che il Piemonte non raggiunge ancora gli standard fissati per gli screening di prevenzione (score 7-8 rispetto all’obiettivo indicato >9) e per la copertura delle vaccinazioni consigliate MPR (< 92% rispetto all’obiettivo indicato >90%). Auspichiamo un lavoro di concerto che coinvolga istituzioni, organizzazioni di cittadini, professionisti sanitari, nella definizione ed implementazioni di programmi di prevenzione che siano sempre più rispondenti ai bisogni di salute della popolazione