Selfie in corsia, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato: non moda, ma lesione della privacy dei pazienti e della loro dignità. Ordine dei medici intervenga per ripristinare rispetto deontologia professionale
“Gli scatti in sala operatoria ci offendono, e offendono la dignità e la sofferenza dei pazienti, trattati come un vero e proprio trofeo da immortalare. Pretendiamo che l’Ordine intervenga con urgenza per sanzionare i professionisti coinvolti, di fronte a questa evidente mancanza di rispetto di più articoli del codice deontologico che hanno sottoscritto, e quindi per non minare il rapporto di fiducia tra medico e paziente”.
Questo il commento di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva in merito agli autoscatti postati da professionisti in sala operatoria prima o durante gli interventi. “Non è certamente questa l’umanizzazione di cui si parla da anni, vedere immagini del genere ci rammarica profondamente, in un momento in cui i pazienti si aspettano il massimo della serietà e dell’attenzione da parte di chi li accoglie in sala operatoria. E nel frattempo ci sembra una beffa sentir parlare di riformare la responsabilità professionale che ribalta l’onere della prova sul cittadino. Questi comportamenti non rendono merito alla professione. E ci sorge più di qualche dubbio anche su profili di rischio legati alla sicurezza in sala operatoria, come la contaminazione che può derivare dall’uso dello smartphone in quelle condizioni.”.