Dopo le scosse del 18 Gennaio, avvertite nitidamente nella Capitale, molti Presidi hanno deciso per l’evacuazione delle scuole e la chiusura temporanea degli istituti. “Una mossa saggia e prudente, a cui però non ha fatto seguito un controllo adeguato degli edifici, da parte degli Enti locali, né tanto meno la pubblicazione degli esiti delle verifiche laddove effettuate (solo Il Primo Municipio ne annuncia oggi a breve la pubblicazione)”, commenta Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattva Lazio.
”I controlli, tra l’altro, andrebbero fatti prima di decidere l’ingresso di studenti e personale. Ed ad assumersi la responsabilità non possono essere solo i Dirigenti, perché la responsabilità ultima cade sugli Enti locali, ossia Municipi e Comune per scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e Provincia per gli istituti di istruzione superiore. La situazione delle scuole laziali, in generale, sotto il profilo della sicurezza è assai carente: dai dati ultimi contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, emerge ad esempio che oltre la metà (53,6%) è sprovvisto del certificato di agibilità statica e il Piano di emergenza non è stato redatto quasi in una scuola su cinque (18,2%).
Leggiamo inoltre che, nel bilancio previsionale approvato ieri dalla Giunta Raggi, sono previsti due milioni di euro per le verifiche di vulnerabilità sismica, ossia meno di 2000 euro per ciascuno delle circa 1200 scuole capitoline. Una cifra irrisoria, perché ne occorrerebbero in media diecimila per istituto.
Chiediamo ai Municipi di rendere disponibili, a breve termine, gli esiti delle verifiche effettuate dopo gli eventi sismici di ottobre e di gennaio e al Comune di provvedere a controlli sistematici e allo stanziamento di fondi adeguati per la messa in sicurezza delle scuole”.