“Nessun cittadino vede l’ora di andarsi a curare lontano da casa propria, sostenendo per di più le spese di viaggio. Se lo fa è perché il nostro sistema sanitario, in alcuni territori, è inadeguato. Per questo la proposta di “tagliare” le cure fuori regione laddove si tratti di interventi semplici e in strutture private convenzionate è irricevibile”. E' quanto sostiene Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito alla proposta della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni che annuncia un piano di ridimensionamento nel rimborso delle cure fuori regione.
“Sarebbe messo in discussione il principio stesso dell’universalità del Servizio sanitario nazionale e del diritto alle cure e alla libera scelta del cittadino. A nulla vale pensare di limitare il “taglio” solo alle cure a più basso indice di complessità da effettuare in strutture private convenzionate. Perché è il principio stesso dell’universalità che non deve essere messo in discussione e le strutture private convenzionate sono sanità pubblica a tutti gli effetti.
Tra l’altro, sappiamo bene che i cittadini oggi si spostano soprattutto se non trovano, nella propria regione, strutture in grado di assicurare loro le cure in tempi certi o in condizioni di totale sicurezza. E questo penalizzerebbe i cittadini che vivono nelle Regioni in piano di rientro, dove non sempre hanno accesso alla sanità, pur pagando tasse più elevate che altrove.
Chiediamo piuttosto al prossimo governo e agli interlocutori istituzionali di occuparsi delle cause che ad oggi creano disuguaglianze inaccettabili, in ambito sanitario, fra i diversi territori e di impegnarsi per l’approvazione della riforma dell’art.117 della Costituzione, come da noi proposto con la campagna “La salute è uguale per tutti” (www.diffondilasalute.it)”.