Liste di attesa e spesa privata: dati che confermano quanto denunciamo da anni. Ora si finanzi adeguatamente il SSN e si rendano davvero esigibili e effettivi i LEA.
“Da tempo denunciamo che il definanziamento di fatto del SSN avvenuto in questi anni ha effetti deleteri sull’intero sistema. Non solo obbliga i cittadini a far ricorso al privato, ma ingenera un senso di frustrazione anche negli operatori, che molto spesso si vedono non messi in grado di rispondere alle esigenze di salute delle persone. I dati pubblicati oggi non fanno altro che certificare come reali i nostri timori”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva sui dati pubblicati oggi e relativi ad una ricerca Rbm-Censis.
“Abbiamo in più occasioni sottolineato come la somma di liste di attesa lunghe, costi spesso più convenienti nel privato (a causa, ad esempio del superticket che da solo sposta 2 milioni di cittadini dal sistema pubblico al privato - fonte Istat), piani di rientro e scarsa capacità di programmazione avrebbero acuito la distanza tra cittadini e uno dei pilastri fondamentali del nostro welfare che è appunto il SSN e aumentato il ricorso alle prestazioni a pagamento, e che da solo contribuisce a circa l’11% del Pil a fronte di un investimento intorno al 6,6%. La paventata soluzione di apertura ai sistemi assicurativi non può essere una soluzione, perché avrebbe in sé il paradosso, in mancanza del rispetto dei Lea, di acuire le disuguaglianze invece che diminuirle. E’ ora piuttosto di dare dei segnali chiari, e rimettere davvero i cittadini al centro, finanziando adeguatamente il Fondo sanitario nazionale affinché fornisca risposte adeguate e permettendo la reale esigibilità e effettività di quanto previsto nei LEA. Così come di attuare le norme che prevedono che in caso di non rispetto del recente Piano nazionale delle liste di attesa si proceda alla rimozione dei Direttori Generali delle ASL e AO responsabili”.