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Comunicati

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Mancata proroga delle disposizioni legate all’emergenza Covid-19 a favore dei lavoratori fragili: ennesima occasione sprecata. Il Senato e il Governo pongano rimedio con urgenza inserendo nuovamente gli emendamenti nel “Decreto agosto”.

Ci appelliamo ai Senatori affinché la misura che tutela i lavoratori fragili venga inserita nel “decreto Agosto” attualmente in Senato. Si tratta di una promessa non mantenuta, e per questo chiediamo anche al Ministro dell’Economia una piena disponibilità alla individuazione delle risorse necessarie. Non lasciamo i cittadini privi di misure che permettano di preservarne lo stato di salute già in condizioni fragili. Si può farlo rapidamente riproponendo le misure contenute negli emendamenti esclusi a causa del voto di fiducia alla Camera e presentati da diversi gruppi”.

Tra le disposizioni prorogate dal decreto legge 83 (che estende lo stato di emergenza fino al 15 ottobre 2020) incredibilmente non vi era quella che consentiva ai lavoratori fragili di assentarsi dal lavoro per essere tutelati dal rischio Covid.

Il Decreto “Cura Italia” aveva infatti previsto la possibilità, poi prorogata fino al 31 luglio dal DL Rilancio, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità, nonché per i lavoratori in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, di usufruire di un periodo di assenza dal servizio equiparato al ricovero ospedaliero.

In conseguenza della mancata proroga, dal 1° agosto 2020 tali tutele sono state cancellate ed è stato ripristinato il trattamento ordinario previsto dalla normativa legislativa e contrattuale vigente in materia di malattia. Proprio per permettere di porre rimedio a quanto accaduto, sono stati presentati emendamenti ad agosto, su sollecitazione nostra e di numerose associazioni di pazienti, da parte di diversi gruppi parlamentari al “Decreto proroga emergenza COVID”. Questi emendamenti erano prima stati congelati perché era necessario una copertura apposita con un fondo. Invece, con il voto di fiducia gli emendamenti sono stati tutti accantonati, aggiungendo all’intera vicenda l’amaro sapore della beffa

Ufficio Stampa

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