Prevenzione primaria e vaccini: in Basilicata le donne hanno guadagnato in 5 anni più giorni di vita delle altre aree, ma molto ancora va fatto. A Potenza il seminario promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.
L'Italia è tra i Paesi più longevi d'Europa, con una aspettativa di vita in aumento; aumenta l'indice di vecchiaia e l'incidenza delle patologie croniche. La prevenzione rappresenta un aspetto fondamentale per una migliore qualità di vita, ma spesso ce ne dimentichiamo.
Sono queste le premesse del Convegno promosso da Cittadinanzattiva con il patrocinio della Regione Basilicata e della SITI seziona Appulo-Lucana, su "Active ageing, prevenzione primaria e vaccinazioni", in corso oggi a Potenza Sala Inguscio – Regione Basilicata per promuovere un confronto su come conseguire l'obiettivo di aumentare di due anni la vita in buona salute delle persone, come ci sfida a fare l'UE.
La Basilicata è tra le regioni con la più bassa percentuale di persone affette da patologia cronica che godono di buona salute (31,3%) rispetto alla media italiana (41,5%). E' anche la regione in cui le donne hanno guadagnato più giorni di vita in cinque anni (2006/2010): 365 giorni, contro un guadagno medio delle donne italiane di 183 giorni nello stesso periodo di tempo.
L'investimento in prevenzione deve essere continuativo nel tempo, deve puntare di più su informazione e promozione di stili di vita salutari, adesione a programmi di screening e vaccinali. Secondo i dati di Osservasalute ad esempio, la Basilicata è la regione con la minore percentuale di cittadini che consuma le quantità raccomandate di frutta e verdura (1,7% rispetto ad una media nazionale del 4,7%). Mentre gli indicatori per la verifica dei Lea evidenziano una progressiva diminuzione delle persone che hanno effettuato test di screening di prevenzione in programmi organizzati per cervice uterina, mammella e colon retto tra il 2010 ed il 2011.
"La regione ha messo in pratica da anni il motto prevenire è meglio che curare", ha dichiarato Mariantonietta Tarsia, segretaria di Cittadinanzattiva Basilicata, "e lo dimostra il fatto che è stata tra le prime a offrire gratuitamente il vaccino anti hpv e l'impegno negli screening oncologici. Ma non possiamo permetterci battute d'arresto: la regione dove continuare così, e può farlo solo coinvolgendo le organizzazioni di cittadini. Per questo vogliamo collaborare con la regione ad esempio per aggiornare il sito web regionale con l'offerta di servizi e prestazioni, l'attivazione di gruppi di cammino."
I seminari promossi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, realizzati con il sostegno non condizionato di Sanofi Pasteur MSD, hanno l'obiettivo di promuovere l'approccio alla prevenzione con politiche integrate: politiche ambientali, industriali, agricole, scolastiche e urbanistiche. Una responsabilità diffusa sta anche nelle scelte dello Stato: nella promozione di corretti stili di vita, nel contrasto alle dipendenze patologiche, nell'informazione corretta e nella messa a punto di politiche integrate che mantengano le persone nelle migliori condizioni di salute.
"Le vaccinazioni sono un importante strumento di sanità pubblica, che richiede un intervento strutturato e costante", ha dichiarato Sabrina Nardi, vice coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, "per evitare che le paure mettano in dubbio lo strumento. Ad oggi, peraltro, alcune opportunità di vaccinazione non sono nemmeno conosciute dalle persone che potrebbero accedervi e beneficiarne. Non si può restare indifferenti, per esempio, di fronte al dato diffuso da AIFA che evidenzia come ogni anno decedano per influenza 8000 persone. Rispetto all'intero ambito "prevenzione" è necessario investire di più e garantire che il 5% del fondo sanitario destinato a questa voce sia effettivamente dedicato a questo e non per sostenere altri settori del Servizio Sanitario.
In Italia, in media, si spendono 16,2 euro pro capite in prevenzione per la persona, un livello molto basso, una cifra che parla da sola."
Sugli interventi di sanità pubblica come le vaccinazioni, la Basilicata è stata tra le prime regioni ad erogare gratutamente la Anti HPV per le ragazze e a impegnarsi in quella per la varicella. La percentuale di copertura indicata dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccini per la somministrazione del vaccino Morbillo, Parotite, Rosolia è pari al 95%. La Basilicata nel 2012 raggiunge quasi la soglia (94,95%) attestandosi in un range di copertura che va tra il 92% ed il 95%. Viene garantito il vaccino contro la varicella attraverso un programmi vaccinali pilota ed vaccino contro l'HPV (papillomavirus) non solo alle le ragazze tra gli 11 e i 12 anni (come previsto dal PNPV) ma anche alle diciottenni, alle venticinquenni. Per ciò che concerne invece la copertura vaccinale anti influenzale nell'anziano, dopo una crescita graduale tra il 2001 ed il 2009 in valore diminuiscono dal 2009 al 2012 di 14 punti percentuali (72,6% nel 2009 rispetto al 58,6% registrato nel 2012)