Il Ministero dell’Istruzione dovrà rendere noti i dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica: Cittadinanzattiva vince il ricorso al TAR Lazio contro il MIUR.
Finalmente, dopo averlo richiesto fin dal 2002, Cittadinanzattiva vede riconosciuto il diritto a che vengano resi pubblici, da parte del Ministero dell’Istruzione, i dati dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica e quelli della Mappatura degli elementi non strutturali di tutti i 41.483 edifici scolastici italiani, in maniera disaggregata e divisa per regioni. Infatti, il 19 marzo scorso è stata depositata la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (n.03014/2014), in merito al ricorso di Cittadinanzattiva opposto al Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca.
La sentenza è chiara e definisce tre aspetti particolarmente importanti: -viene ritenuto pienamente legittimo il ricorso di Cittadinanzattiva e si ordina al Ministero dell’Istruzione di “permettere l’accesso civico richiesto ai documenti, dati e informazioni indicati nella predetta istanza e contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica di cui all’art.7 della legge 23 del 1996 entro 60 giorni dalla comunicazione”; -in merito all’Anagrafe dell’Edilizia scolastica, in base all’art. 7 della legge 23/1996 si stabilisce in modo chiaro ed univoco l’attribuzione al Ministero dell’Istruzione della “responsabilità della costituzione e dell’aggiornamento periodico della banca dati sebbene ciò debba avvenire con la collaborazione degli enti locali interessati”. (n.d.r. Regioni, Comuni, Province); -si ribadisce la legittimità, in base al decreto legislativo n.33 del 2013 (art.5) di riconoscere “a chiunque la possibilità di richiedere documenti, informazioni e dati di cui sia stata omessa pubblicazione” e, conseguentemente “l’obbligo generalizzato da parte delle pubbliche amministrazioni di pubblicazione esteso a tutte le banche dati con la sola eccezione dell’Anagrafe Tributaria”. “Questa facoltà non è sottoposta ad alcuna limitazione, non deve essere motivata, è gratuita e va presentata ai responsabili della trasparenza dell’amministrazione”. A questo proposito va ribadito che il MIUR aveva in precedenza (21 ottobre 2013) rigettata l’istanza di accesso civico, di recente introduzione, presentata da Cittadinanzattiva il 16 settembre 2013 obbligando così l’associazione a presentare il ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio. Le informazioni richieste al MIUR riguardano sia il contenuto dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica (istituita nel 1996) che quello della Mappatura degli elementi non strutturali (prevista nel 2009) nonché “le informazioni analitiche relative alla presenza delle certificazioni di agibilità statica, di adeguamento sismico, igienico-sanitario, prevenzione incendi; la mappatura delle barriere architettoniche, la presenza di bagni per disabili, l’elenco degli interventi effettuati e da realizzare relativi alla rimozione di amianto; la presenza o meno del documento di valutazione dei rischi e del piano di evacuazione”. “Per anni abbiamo chiesto a gran voce, in tutte le sedi, a tutti i Ministri dell’Istruzione dal 2002 ad oggi di conoscere le reali condizioni degli edifici scolastici italiani non per creare allarme sociale né con intenti scandalistici ma solo perché cittadini ed istituzioni sapessero, dati alla mano, quanto grave fosse la situazione dell’edilizia scolastica italiana, così come i nostri Rapporti annuali dimostrano; quali fossero le priorità degli interventi, a quanto dovesse ammontare l’investimento complessivo per la messa in sicurezza. Non siamo mai stati ascoltati. Cosa peggiore, non sono stati ascoltati i tanti genitori, comitati, studenti, personale della scuola che a noi si sono rivolti per poter essere rassicurati sul fatto che la scuola frequentata dai propri figli fosse sicura”, sostiene Adriana Bizzarri, Coordinatrice Nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva. “Chiediamo al Ministro dell’Istruzione, On. Stefania Giannini di non opporsi a questo provvedimento e con lei al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di avviare un’operazione di coerenza rispetto alla priorità attribuita alla scuola e all’edilizia scolastica, in particolare, e di trasparenza rispetto alle reali condizioni delle scuole