Di fronte all'ennesimo rinvio per la pubblicazione dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che il Ministero dell’Istruzione aveva promesso per il 30 giugno, Cittadinanzattiva ha appena depositato un ricorso per chiedere l’ottemperanza del MIUR rispetto a quanto gli imponeva la sentenza esecutiva del Tar del Lazio del 2014
“Con questa azione – spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva - abbiamo chiesto al Giudice amministrativo di assegnare un termine di 30 giorni al Ministero dell’Istruzione e, in caso di ulteriore inadempimento, di nominare un commissario ad acta che provveda in via sostitutiva alla pubblicazione dei dati dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica ad oggi in possesso del Miur”.
Dopo l’inspiegabile rinvio della pubblicazione dei dati in possesso del Miur (22 aprile) e la promessa che al 30 giugno l’Anagrafe sarebbe stata completata, siamo al 1 luglio e della stessa non c’è traccia. Il motivo della mancata diffusione dei dati sembra essere determinato dal ritardo di sei regioni, Lazio, Basilicata, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna che non avrebbero ancora inserito i dati delle proprie scuole sul sistema operativo comune di recente adozione (Conferenza Stato Regioni febbraio 2014), coordinato dal Ministero dell’Istruzione. Piccolo dettaglio: queste sei regioni coprono il 35% di tutte le scuole del Paese, 14.522 su 41.383. “Continuare a decidere di investire fondi (preziosissimi!) anche su queste sei regioni – continua Bizzarri - senza conoscerne le reali urgenze, determinarne le priorità e programmarne gli interventi, è un modo di procedere contraddittorio e sbagliato”. Eppure è quello che si sta facendo con i recenti provvedimenti che, ovviamente, comprendono anche le sei regioni inadempienti.
“Questa azione è oggi ancora più urgente e necessaria in quanto lo strumento dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica consente sia un’oculata programmazione degli interventi già previsti dal Governo e per quelli futuri, ad opera degli Enti preposti, sia di controllare l’efficacia di quanto si sta realizzando, sia di far conoscere alle famiglie le condizioni effettive delle scuole frequentate dai propri figli”.