Poco informati sul fenomeno terremoto e sul territorio in cui vivono. Così studenti e genitori di Calabria e Campania nella IV Indagine su conoscenza e percezione del rischio sismico presentata oggi da Cittadinanzattiva e Dipartimento Protezione civile
Il terremoto è un grande sconosciuto per ragazzi e adulti e resta ancora approssimativa la conoscenza del territorio in cui si vive. Ad esempio, sfiora il 50% la percentuale di genitori ed è ancor più bassa (38%) quella degli studenti consapevole che un terremoto non può essere previsto ma che si può solo valutare la pericolosità di una zona; appena uno su quattro, poi, conosce la zona sismica del Comune in cui vive.
Sono alcuni dei dati contenuti all’interno della IV Indagine su conoscenza e percezione del rischio sismico, presentata oggi da Cittadinanzattiva e Dipartimento nazionale della Protezione civile, elaborata tramite questionari rivolti a 2000 studenti e genitori di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado in Campania e Calabria, due regioni caratterizzate da una marcata pericolosità sismica su cui, quest’anno, si è scelto di focalizzare l’indagine.
Nel campione intervistato prevale un atteggiamento di paura e confusione: un terzo dei genitori che hanno vissuto l’esperienza di un terremoto ha dichiarato di essersi precipitato fuori quando ha avvertito la scossa, pur sapendo che il comportamento più sicuro da adottare è trovare riparo “sotto un tavolo o nel vano di una porta”.
Ben pochi coloro che si fidano della sicurezza dell’edificio scolastico frequentato: circa il 60% di studenti e genitori campani e calabresi non è sicuro che la propria scuola possa reggere a un terremoto. I motivi? Perchè si tratta di edifici vecchi o perchè presentano crepe ed infiltrazioni di acqua. Sul fatto che la casa in cui si vive possa resistere ad una scossa sismica prevale un atteggiamento più fiducioso: è convinto che “regga” oltre la metà dei genitori (52%) e degli studenti (59%).
Circa l’80% degli studenti sostiene di aver partecipato alle prove di evacuazione della propria scuola nell’ultimo anno; quasi tutti, però, dichiarano di aver sperimentato solo un’evacuazione legata al rischio sismico, e quasi nessuno per fronteggiare un eventuale incendio o alluvione. Il rischio idrogeologico, secondo quanto emerge dai dati, appare decisamente meno considerato, dal momento che solo il 6% degli studenti della primaria e il 3% della secondaria dichiara di aver effettuato simulazioni relative al rischio di frane e alluvioni. Va peggio sul fronte dei genitori: solo il 31% dichiara di essere stato coinvolto in attività di prevenzione.
Anche la conoscenza del territorio in cui si vive è, nel complesso, deficitaria in oltre due terzi del campione intervistato: solo il 23% degli studenti e il 26% dei genitori è informato sulla zona sismica del proprio Comune; il Piano comunale di emergenza è conosciuto dal 20% dei genitori e dal 32% degli studenti; il 25% dei genitori e il 32% dei loro figli conosce le aree di attesa predisposte nella città in cui vive; il 14% dei primi e il 27% dei secondi è informato su chi è la prima autorità di Protezione civile, ossia il sindaco.
Sulle competenze della Protezione civile, i genitori se la cavano un po’ meglio: il 90% , rispetto al 69% degli studenti, sa correttamente che fra i suoi compiti c’è la definizione e l’attuazione dei piani di emergenza, oltre alla gestione dell’accoglienza alla popolazione in caso di calamità, e il 18% (17% studenti) riconosce alle autorità di protezione civile la responsabilità dell’informazione alla popolazione.