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Editoriali

 

Il mio rapporto con gli orologi 201502 25

Domenica 17 gennaio è nato il mio secondo figlio Riccardo, con parto naturale all'ospedale Maria Vittoria. Anche il mio primogenito Carlo Alberto è nato lì nel 2008.
Benché travolto dall'emozione, come "cittadino attivo" e dirigente di un movimento civico non ho potuto fare a meno di riflettere sulla struttura che per due volte è stata protagonista della nascita dei miei figli.
L'Ospedale Maria Vittoria e stato premiato nel 2007 con tre bollini dall' "Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna"che ha ideato un programma speciale di segnalazione degli ospedali basato sul loro livello di "women friendship", cioè sul loro grado di attenzione specifica nei confronti delle donne ricoverate.

Il personale del reparto si mostra sempre all'altezza del suo compito e per quel che è stata la nostra esperienza cerca sempre, compatibilmente con la situazione contingente del reparto, di accogliere le richieste delle mamme senza mai tralasciare la tutela dei neonati. La pulizia del reparto è scrupolosa, i pavimenti puliti, non c'è polvere, i rifiuti non sono mai stati parcheggiati all'interno del reparto.
Ma allora se va tutto bene perché scrivere?
Perchè in altri aspetti questo come molti ospedali è ancora troppo in funzione delle esigenze operative e non totalmente in favore delle degenti..
Gli orari: sveglia alle 6 del mattino; chi a casa propria si sveglierebbe alle sei del mattino solo per misurare la temperatura? La distribuzione dei pasti avviene ad orari variabili ma spesso va ad interferire con l'orario di visita.
Le camere sono tutte a 4 posti letto e con bagno: in entrambe le mie esperienze la struttura era al completo, anzi mancavano posti letto per le mamme appena ricoverate, tant'è che una donna che aveva appena partorito ha trascorso la mattinata con il proprio bebè nel corridoio del reparto, in attesa che si liberasse un posto letto.
Ma l'aspetto più critico riguarda lo scarso confort offerto alle donne durante il travaglio. In un momento così delicato in cui intimità e riservatezza sono fondamentali le donne si trovano spesso nelle stanze di degenza o in piccoli locali che consentono un minimo spazio vitale intorno ad un letto. Questo impedisce spesso di poter camminare o cambiare posizione. Inoltre ogni donna è esposta alla sofferenza ed al travaglio della vicina. Sarebbe necessario che in questa fase si potesse disporre di una camera singola o al massimo a due letti.
Forse è giunta l'ora di rivedere sia la capienza della struttura, predisponendo una stanza polmone dove ospitare le degenti quando il reparto è completo, sia la disposizione ed il numero delle sale per il travaglio.
Ancora alcune note sulla manutenzione del reparto:
La vasca per il parto in acqua è da mesi inutilizzata per problemi tecnici mai risolti; i bimbi dopo la nascita vengono lavati con olio e non con acqua in quanto gli impianti della struttura non garantiscono la sicurezza dalle infezioni.
La sala parto non ha più la filodiffusione per la musica, rotto l'impianto nessuno l'ha più riparato, così come esistono grossi problemi all'impianto di condizionamento di tutto il reparto.
certamente un numero importante che, dato il bacino d'utenza venutosi a creare con l'accorpamento delle due vecchie Asl 3 e 4, rende la struttura insufficiente, tanto più se si considera che sul territorio della nuova ASL TO2, questo risulta essere l'unico reparto di ostetricia e ginecologia.
La nostra personale esperienza è stata positiva e non possiamo che rivolgere un ringraziamento agli operatori del reparto.
Questo documento vuole essere una parte del nostro ringraziamento attraverso la messa in luce di quegli aspetti che se modificati potrebbero consentire a chi già lavora bene di fare ancora meglio.

 

 

Beppe Paletto
Vice Segretario Regionale
Cittadinanzattiva Piemonte

 

Redazione Online

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