Menu

Editoriali

È un ruolo assai delicato quello delle Autorità: si tratta di enti amministrativi indipendenti, che hanno il compito di svolgere una importantissima funzione di regolamentazione e tutela di interessi collettivi in settori nevralgici, soprattutto del mondo economico. Sono per funzioni e per organizzazione indipendenti dal Governo e organizzano, regolamentano e controllano quei mercati di servizi che ogni giorno il cittadino utilizza ad esempio la luce e il gas, il settore della telefonia, il mondo dell'informazione, o garantiscono il rispetto delle regole in ambiti fondamentali quali la concorrenza e il mercato (Antitrust) o la tutela dei dati personali.

 

 

Chi vi lavora e vi opera nelle diverse articolazioni ha un altissimo livello di qualità tecnica.

 

 

 

Nonostante il ruolo delle Autorità debba essere, appunto, tecnico e indipendente, assistiamo in queste ultime settimane a una vera e propria concorrenza tra Autorità che, sebbene non manchi di produrre provvedimenti a favore dei cittadini, lo fa utilizzando meccanismi e dinamiche molto orientate alla ricerca di "consenso", politico e mediatico.

 

 

 

Ci riferiamo in particolare a quanto sta accadendo nel settore della telefonia. Da anni Cittadinanzattiva raccoglie e analizza nei suoi report periodici sullo stato dei servizi (Relazioni PiT Servizi) le segnalazioni riguardanti questo settore e, in particolare, denuncia il fenomeno dell'attivazione di servizi non richiesti che, attraverso pratiche commerciali scorrette, i gestori applicano ai cittadini.

 

 

 

Cittadini ignari, spesso anziani, si trovano fatturate connessioni a Internet - anche per migliaia di euro - mai effettuate e si vedono costretti ad attivare faticose contestazioni. Molti rinunciano a difendersi, altri ricorrono in conciliazione, altri ancora, sfortunatamente il più delle volte, nemmeno si accorgono di pagare un servizio mai richiesto.

 

 

 

Cosa chiede Cittadinanzattiva da moltissimo tempo? Una cosa banale e di semplice buon senso: se voglio un servizio a pagamento lo richiedo. Ogni altro sistema di attivazione è illecito. Immaginate di recarvi al supermercato e vedere qualcuno mettere nel vostro carrello merce che non scegliete e di cui non avete bisogno, peraltro molto cara! Più o meno per anni è accaduto questo: solo che al momento del passaggio alla cassa non era possibile dire grazie, questo non lo pago.

 

 

 

È silenzio per anni. Ma ecco che, da qualche giorno, finalmente qualcosa si muove: l'Antitrust comincia a intervenire nel meccanismo, si riempiono le pagine dei giornali, l'amministratore  delegato di Telecom ascolta al call center di questa Autorità le chiamate dei cittadini che protestano. E, guarda caso, a pochi giorni dall'intervento dell'Antitrust, anche l'Autorità delle telecomunicazioni finalmente sancisce: i servizi a pagamento (suonerie, oroscopi, sveglie, segreterie telefoniche, connessioni satellitari e così via) si attiveranno solo su esplicita richiesta dei cittadini di un apposito codice PIN di abilitazione .

 

 

 

Ci voleva tanto? Perché questo grave ritardo regolamentare, perché non si sono prese sul serio denunce e richieste delle associazioni di consumatori? Perché è stato necessario aspettare che si consumassero truffe innumerevoli ai danni dei cittadini? Una recente indagine, svolta da Cittadinanzattiva con Fondaca, in 8 Paesi europei e in partnership con altrettante Associazioni europee dei consumatori, proprio sulla valutazione civica delle Autorità di regolazione ha dimostrato che i cittadini possono essere i migliori consulenti se ascoltati.

 

 

 

In un Paese in perenne campagna elettorale, come purtroppo è il nostro, non di Autorità in cerca di visibilità mediatica e di consenso popolare c'è bisogno, ma di Autorità attente alle evoluzioni dei mercati liberalizzati, che sappiano intervenire con tempismo ed efficacia su situazioni critiche a beneficio dei mercati e dei diritti dei cittadini.

 

 

 

A fronte di una class action debole, che almeno ci sia un ruolo forte e indipendente delle Autorità.   

 

 

 

Giustino Trincia, vicesegretario generale

 

Liliana Ciccarelli, responsabile rapporti con le Authority

Redazione Online

Iscriviti alla newsletter

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido


Valore non valido

Valore non valido