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FAQ

Caso
Salve, mi rivolgo a voi per sottoporre un caso legato all’indisponibilità di un farmaco. Da diversi  giorni sto facendo il giro di diverse farmacie perché il farmaco XXXX che mi ha prescritto il medico è introvabile. Sembra che non sia un problema di produzione quanto di distribuzione; in sostanza non ci sono scorte nei magazzini e non è possibile rifornire le farmacie. Questo è quanto mi ha riferito il farmacista che ho consultato oggi: mi ha detto che dipende dal fenomeno del mercato parallelo. Vorrei capire meglio, ma soprattutto esprimere la mia indignazione: possibile che una persona non si possa curare?? Cosa posso fare? A me il farmaco serve!!!

Risposta
Gentile signore, quello del mercato parallelo(o esportazione parallela) è un problema assai diffuso, che riguarda l’irreperibilità di diversi farmaci che non vengono distribuiti nelle farmacie.
Negli ultimi anni si è registrata una crescita esponenziale del fenomeno: tale pratica, esercitata dai grossisti, consiste nella vendita dei farmaci verso altri Paesi comunitari ove il prezzo degli stessi è molto più alto rispetto a quello fissato in Italia.
Il risultato è ovviamente l’impossibilità per i grossisti di rifornire tempestivamente le farmacie, che risultano sprovviste dei farmaci che vengono venduti all’Estero:le aziende produttrici contingentano i medicinali distribuiti, inviandone solo il quantitativo ritenuto sufficiente a soddisfare le richieste di mercato, causando perògravi carenze sul territorio.
Una situazione alquanto insostenibile, poiché le carenze si trasformano spesso in irreperibilità dei farmaci per lunghi periodi, in particolar modo di quelli innovativi, ad elevato valore terapeutico, ad alto costo e senza un equivalente alternativo.
Questi farmaci in Italia hanno generalmente un prezzo più bassorispetto agli altri paesi europei e quindi i distributori hanno maggior convenienza a venderli altrove: il vantaggio per chi opera nel mercato parallelo è quindi solamente economico, visto che l'esportazione avverrà solo per quei farmaci che in Italia hanno un prezzo al pubblico/farmacia inferiore rispetto a quello di altri Paesi.
Sono le norme sul libero mercato a rendere questa pratica legittima; tuttavia la situazione è diventata allarmante e pertanto si è chiesto, da più parti, di intervenire con una norma che limitasse o almeno regolasse il fenomeno.
In realtà esiste già una norma, il Decreto legislativo n. 219 del 2006 che, all’art. 105, comma 4, prevede che “Il titolare dell'AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio) è obbligato a fornire entro le quarantotto ore, su richiesta delle farmacie, anche ospedaliere, un medicinale che non è reperibile nella rete di distribuzione regionale”.
Secondo le disposizioni dettate dall’AIFA(Agenzia Italiana del Farmaco), i farmacisti avrebbero il compito di redigere un modulo a loro disposizione ed avanzare richiesta di erogazione del farmaco al titolare dell’ AIC e garantire così il farmaco entro quarantotto ore.
Il cittadino può dunque chiedere al proprio farmacista di predisporre l’apposito modulo ed inviare la richiesta alla ditta produttrice che entro la tempistica prevista (48 ore) deve fornire il farmaco.
È evidente che tale attivazione potrebbe portare ad una risoluzione solo parziale del problema, perché l’accesso al farmaco non viene garantito immediatamente (è necessario attendere quarantotto ore).
Inoltre,in pochi sono a conoscenza dell’esistenza della norma e non sempre è facile trovare la disponibilità del farmacista; le persone pertanto si trovano costrette, il più delle volte, a girare tutte le farmacie della città, spesso senza risolvere il problema.
In alcuni casi anche gli stessi ospedali si trovano sprovvisti di alcuni farmaci.
Per fronteggiare il problema è però recentemente intervenuta una norma che limita il fenomeno dell’esportazione parallela.
Si tratta del Decreto legislativo n. 17 del 19 febbraio 2014 che recepisce la direttiva 2011/62/UE contro l'ingresso di medicinali falsificati nella catena di fornitura legale.
Il provvedimento riveste però un’importanza particolare perché mira anche a risolvere il problema della carenza dei farmaci derivante dalla distribuzione all’estero di medicinali che sarebbero invece destinati al nostro Paese.
Affinché non si verifichino più carenze di farmaci in Italia, il Decreto legislativo prevede che “non possono essere sottratti, alla distribuzione e alla vendita per il territorio nazionale, i medicinali per i quali sono stati adottati specifici provvedimenti al fine di prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità anche temporanee, sul mercato o in assenza di valide alternative terapeutiche".
Attendiamo di verificare l’efficacia della normae dei provvedimenti specifici adottati per arginare il fenomeno dell’esportazione parallela.

Per informazioni e tutela è possibile contattare il nostro servizio PiT Salute al numero 06/36718444 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.30, oppure scrivere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Rubrica realizzata grazie a "Rafforziamo la tutela!", progetto in collaborazione con Johnson & Johnson Medical

Redazione Online

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