Domanda:
Mia madre è affetta da sclerosi multipla ed è in carrozzina da sette anni. Ha bisogno di vari ausili tra cui i pannoloni. La nostra Asl ultimamente ha cambiato la ditta che fornisce i pannoloni e la marca che ora fornisce è di qualità molto inferiore a quelli precedenti. Mia madre presenta problemi nella zone a contatto con l´ausilio, come bruciore e sanguinamento, inoltre risultano poco resistenti. Abbiamo chiesto che i pannoloni fossero quelli della ditta che la mamma ha usato finora, ma in ASL mi hanno riferito che non ci si può fare nulla, in quanto l’appalto per la fornitura ha previsto quella marca, se ne voglio una diversa devo pagarla di tasca mia e di soldi non ne abbiamo. Non capisco da cosa sia derivato questo atteggiamento di chiusura da parte della ASL.
Risposta:
Il problema della qualità delle protesi e degli ausili, è quanto mai sentito dai cittadini in questo preciso momento storico. Da una parte gli ultimi provvedimenti del governo volti alla razionalizzazione della spesa sanitaria, dall’altra le regioni in difficoltà di bilancio o sottoposte a piani di rientro, rendono il tema dell’assistenza protesica ed integrativa quanto mai sofferto.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai cittadini affetti da minorazioni fisiche psichiche o sensoriali, dipendenti da qualunque causa, l’erogazione di protesi e di ausili (pannoloni, cateteri, carrozzine, letti, materassi antidecubito, montascale ecc) al fine di favorire l’autonomia personale.
Le protesi e gli ausili erogabili, sono indicati dettagliatamente nel “Nomenclatore Tariffario” (D.M. n.332 del 27 agosto 1999) - che risale ormai a più di dieci anni fa ed è in buona parte obsoleto - e nel quale sono dettate le modalità di fornitura, erogazione, compartecipazione degli stessi.
Il nomenclatore tariffario riporta 3 elenchi di dispositivi e fissa le tariffe dei dispositivi compresi in ognuno degli elenchi.
Per le protesi e gli ausili le Regioni hanno però facoltà di modificare e quindi anche di ridurre i prezzi di rimborso dei dispositivi in elenco, predisponendo appositi nomenclatori tariffari regionali. Ciò in alcuni casi può determinare forniture di minore qualità o di numero insufficiente alle esigenze del paziente poiché la necessità di rispettare le tariffe massime previste, impone spesso delle scelte troppo orientate all’ economicità. Inoltre le Regioni, attraverso la procedura di centralizzazione degli acquisti, ovvero attraverso la prassi, ormai consolidata in diverse regioni e favorita dagli interventi del governo, di omogeneizzare la fornitura degli ausili sul territorio regionale, (questo è il motivo per cui la ASL ha risposto che non è possibile fornire pannoloni di altre ditte) non solo concorrono a fissare le tariffe ma individuano anche gli standard che dovrebbero garantire la capillarità nella distribuzione dei prodotti, la qualità e la quantità degli stessi. La centralizzazione delle gare d’acquisto, se da una parte consente grossi risparmi, ottimizzazione della gestione organizzativa e senz’altro il corretto controllo della spesa sanitaria, dall’altra parte, unita alla possibile riduzione dei prezzi di rimborso da parte delle regioni, espone al rischio di abbassare il livello di qualità, di personalizzazione dei dispositivi, di limitare l’innovazione e di creare disomogeneità sul territorio nazionale.
Uno strumento utile per i cittadini è quello di segnalare alla direzione sanitaria della propria Asl di riferimento, all’assessorato alla sanità della propria Regione e per conoscenza a Cittadinanzattiva, come associazione a tutela dei diritti dei cittadini, che il prodotto erogato non soddisfa le esigenze del paziente, chiedendo di prendere provvedimenti al fine di garantire la soddisfazione dei cittadini e migliorare la qualità dei prodotti erogati.
È utile sapere inoltre che nella fornitura degli ausili, ortesi o protesi a carico del Servizio Sanitario Nazionale è possibile utilizzare lo strumento della riconducibilità ovvero, se il cittadino, su consiglio dello specialista, necessita di un tipo o un modello di dispositivo non incluso nel Nomenclatore, ma riconducibile per omogeneità funzionale a quello prescritto, l'ASL di competenza deve autorizzarne la fornitura. La ASL copre il costo del prodotto scelto solo fino alla tariffa prevista per il dispositivo presente nel Nomenclatore e corrispondente a quello erogato. La parte eccedente è a carico dell’utente.
Vi sono infine alcune agevolazioni fiscali per l'utente che acquista alcune tipologie di protesi e ausili: è prevista la detrazione del 19% delle spese sostenute per l'acquisto di numerosi dispositivi (ad es: sollevatori, piattaforme elevatrici, servoscala, carrozzine montascale) e se prescritti da un medico specialista dell'ASL, possono godere dell'aliquota IVA agevolata al 4% (oggetti e apparecchi di ortopedia, di protesi dentaria, oculistica; apparecchi acustici; poltrone e veicoli simili per invalidi anche con motore o altro meccanismo di propulsione; servoscala e altri mezzi simili atti al superamento di barriere architettoniche; protesi e ausili inerenti a menomazioni funzionali permanenti, compresi quindi i pannoloni).
Rubrica realizzata grazie a "Rafforziamo la tutela!", progetto in collaborazione con Johnson & Johnson Medical