Entro il prossimo 5 aprile gli operatori di telefonia, reti televisive e di comunicazioni elettroniche, dovranno necessariamente adeguarsi alle disposizioni che per i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica impongono la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese. Il rinnovo dell’offerta telefonica e la fatturazione del servizio erogato non saranno più ogni 4 settimane, ma esclusivamente a ciclo mensile. In questo modo viene eliminata la tredicesima mensilità acquisita inconsapevolmente dagli utenti del settore telefonico e si ritorna ai 12 rinnovi annuali, che prima della entrata in vigore della legge erano arrivati a 13 con la modifica unilaterale dei 28 giorni.
Di fatto però la tredicesima mensilità resterà, ma verrà spalmata su 12 mensilità. I principali operatori telefonici si stanno adeguando alla norma inviando una comunicazione ad hoc sulla variazione contrattuale che di fatto andrà a prevedere un incremento del canone mensile pari a 8,6% pur mantenendo invariata la spesa annuale della offerta attiva. Quello che preoccupa afferisce alla modifica sostanziale del contratto che se prima prevedeva un servizio erogato su 28 giorni, da aprile sarà erogato su un ciclo mensile. In termini pratici potrebbe diminuire la quantità di giga, di minuti e di sms a disposizione degli utenti.
Cittadinanzattiva auspica che gli operatori possano attuare dei comportamenti a maggiore tutela dei propri clienti, nel rispetto della normativa in esame e della recente delibera Agcom che impone di fornire ai propri clienti informazioni chiare, trasparenti ed esaustive circa i prezzi dei servizi, i tempi e le modalità di modifica della cadenza di rinnovo delle offerte e di fatturazione dei servizi, con un preavviso di almeno due mesi sulla modifica. Dalle comunicazioni che le aziende telefoniche stanno inviando in questi giorni inoltre, non risulta del tutto chiara l’informazione relativa alla possibilità di recedere senza oneri o di migrare ad altro gestore, entro i successivi 30 giorni, per gli utenti che decidano di non accettare la variazione contrattuale.
Cittadinanzattiva chiede ad Agcom e ad Antitrust di fare maggiore chiarezza sul tema, al fine di verificare l’effettiva ottemperanza alle normative e la messa in atto di eventuali pratiche scorrette da parte degli operatori.
La prossima settimana su questa newsletter pubblicheremo un ulteriore approfondimento con moduli utili per la propria tutela e la segnalazione di comportamenti non corretti.