Il problema dei rifiuti di plastica che finiscono nel mare è una questione da affrontare seriamente e senza perdere ulteriore tempo. Chi meglio dell'Italia, bagnata per due terzi dal Mediterraneo, dovrebbe occuparsene attivamente?
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 aprile 2019, ha approvato, su proposta del Ministro dell'ambiente Sergio Costa, il disegno di legge "Salva mare" che introduce disposizioni per la promozione del recupero dei rifiuti in mare.
Fino a prima dell'entrata in vigore della norma infatti, i pescatori che portavano in porto i rifiuti tirati su con le reti insieme ai pesci potevano essere accusati di traffico di rifiuti. Per non rischiare, erano costretti a ributtare in mare la spazzatura raccolta. Con la legge "Salva mare", le cose cambiano: i pescatori potranno portare a terra la plastica, come rifiuto equiparato a quelli prodotti dalle navi, e lasciarla nelle isole ecologiche che saranno allestite nei porti.
I pescatori che diventeranno “spazzini” del mare potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta.