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chiuso il festival della partecipazione 2020 necessario monitoraggio civico del recovery plan

Si è chiusa domenica 18 ottobre la quinta edizione del Festival della Partecipazione a cui hanno preso parte 257 relatori da quattro continenti, 41 reti civiche coinvolte, 540 partecipanti dal vivo a Bologna e quasi 112mila collegati in streaming. Numeri che testimoniano la necessità della società civile di essere parte integrante dei processi decisionali in un momento storico caratterizzato da un aumento delle disuguaglianze e dall’incertezza del futuro.

Proprio nei giorni del Festival, il Governo italiano ha presentato alla Commissione Europea la prima proposta per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Secondo le linee guida dell’UE l’obiettivo primario è aumentare la coesione sociale e territoriale per incrementare la resilienza degli stati membri, supportando la transizione verde e digitale. È rispondendo a questa richiesta che nell’ultima giornata della manifestazione, le associazioni promotrici del Festival hanno lanciato l’iniziativa FOLLOW THE MONEY, con l’obiettivo di avviare un percorso di monitoraggio civico del processo di definizione e attuazione dei piani che avverrà nei prossimi mesi, nell’ambito del programma NextGenerationEU. 

Un programma che, come sottolineato dal vice direttore di Repubblica Gianluca Di Feo che ha moderato l’incontro conclusivo “sarà decisivo per costruire le fondamenta economiche e sociali del Paese”. E saranno proprio le nuove generazioni a beneficiare di questi fondi gestiti direttamente dalla Commissione Europea per contrastare gli effetti del Covid19 facendo ripartire l’economia in settori strategici quali l’ecologia, l’innovazione, la formazione e la salute. Ma non si tratta di fondi per l’emergenza bensì per il futuro, ed è su questo punto che le organizzazioni promotrici del Festival hanno posto l’attenzione: “Vogliamo – ha sottolineato Annalisa Mandorino, Vice Segretario Generale di Cittadinanzattiva - che dopo la fase di monitoraggio tecnico dei fondi, segua una fase di valutazione civica molto partecipata dell’impatto dei fondi, ovvero quanto saranno in grado di cambiare la realtà rispetto alla qualità della vita delle persone”. È intervenuto con un video messaggio da Bruxelles il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, che ha promesso la massima trasparenza sul monitoraggio e attuazione del fondo per la ripresa europea. Un impegno che sarà affiancato anche dal coinvolgimento degli attori sociali “a cui – ha dichiarato il Ministro - diamo la massima disponibilità a lavorare insieme per progetti e idee che diano forza al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza”. Al dibattito ha preso parte anche Simona De Luca del Nucleo di valutazione e analisi della programmazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha illustrato Open Coesione, il portale di dati su tutti i progetti finanziati dalle politiche di coesione in Italia dal 2007. “La partecipazione va considerata come un’infrastruttura sociale, esattamente come la scuola e la sanità – ha detto Vittorio Cogliati Dezza del Forum Disuguaglianze e Diversità -. Non siamo disposti a trasformare le consultazioni in audizioni, vogliamo che le aziende siedano allo stesso tavolo in cui siedono i corpi sociali perché è lì che si deve ricostruire la visione del Paese e i progetti che vogliamo mettere in campo”. A chiudere i lavori Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia: “In questi tre giorni è emerso che la crisi sanitaria e sociale ha esasperato fratture pre-esistenti e che la trasformazione radicale della società è diventata una necessità urgente. Il come prima non va bene affatto, e non va bene neppure la retorica autoritaria dominante, e neanche il paternalismo di stato. Chi vuole partecipare ha la necessità di un cambiamento che sicuramente non si può costruire con l’orizzonte di un ritorno al passato”. 

Promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva, Legambiente e UISP, in collaborazione con Slow Food e la Fondazione per l’Innovazione Urbana, con il contributo del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, sponsorizzato da EmilBanca, Roche e LegaCoop, il Festival ha rappresentato uno spazio inclusivo e aperto dove a fare da protagonisti sono stati i cittadini, le cittadine e il Terzo Settore, che hanno chiesto al Governo la condivisione dell’ideazione, dell’implementazione e della rendicontazione dei piani e dei progetti del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza attraverso una Base Dati, una piattaforma aperta con dati geo-localizzati per ogni ambito tematico, su risorse programmate, spese, realizzazioni, risultati, soggetti programmatori e attuatori.

Sulla pagina Facebook del Festival è possibile rivedere tutti gli eventi. Qui il video dell'evento di chiusura.

Aurora Avenoso

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