Pubblichiamo di seguito la lettera di Lorenzo Latella, segretario regionale di Cittadinanzattiva Campania, al Presidente della Regione De Luca sulle priorità da rispettare in riferimento alle categorie destinatarie dei vaccini anti-Covid. Nella conferenza stampa dell'8 aprile, De Luca ha affermato che “… la Campania vuole dare priorità alle categorie economiche e non procedere per fasce d’età”.
Cittadinanzattiva Campania, nella lettera, sostiene che questa scelta rischia di: "aprire nella nostra regione una conflittualità tra le stesse categorie, tra aree territoriali diverse, tra isole e zone interne e soprattutto tra categorie e soggetti fragili che vedono ancora una volta ritardare i tempi vaccinali laddove si considerino anche i notevoli ritardi negli approvvigionamenti dei vaccini. Ma soprattutto, decidere di individuare un nuovo criterio valido solo per la Campania significa venir meno a quel principio di uguaglianza costituzionale di tutti i cittadini da Lei giustamente richiamato e contro il quale sarebbe il primo ad entrare in conflitto, contravvenendo all’ “ordine di priorità” del Piano Vaccinale Nazionale ribadito anche nell’ultima Ordinanza n° 6/2021 del Commissario per l’emergenza Covid-19.
Di seguito la lettera integrale.
#Oggetto: Pazienti fragili e affetti da Malattie Rare e Campagna vaccinale Covid 19 in Regione Campania
Egr. Presidente De Luca,
nella settimanale comunicazione televisiva di venerdì 8 aprile Lei ha giustamente e correttamente osservato:
“Ieri ho ascoltato un grido di dolore e di indignazione del Presidente del Consiglio che condividiamo tutti quanti rispetto a qualche trentenne che ha scavalcato ultra ottantenni nella vaccinazione. Io con rispetto e parafrasando quel grido di Draghi mi rivolgo a lui e dico a mia volta: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210.000 dosi di vaccino? Con quale coscienza il Governo nazionale dà ogni anno ad ogni cittadino campano 47 euro in meno nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale? Con quale coscienza tollera che la Campania abbia 15.000 dipendenti in meno nel sistema sanitario in base alla popolazione? Mi auguro che questo mio grido di dolore sia accolto. E mi rivolgo al Capo dello Stato: con quale coscienza si può accettare che per anni si sia calpestato l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza fra tutti i cittadini.”
Come non condividere ognuno dei punti evidenziati nel Suo accorato appello al Presidente del Consiglio Draghi ed al nostro Presidente della Repubblica Mattarella! Ma con rispetto e parafrasando quel Suo grido di dolore ci rivolgiamo a Lei e diciamo a nostra volta: con quale coscienza nella stessa comunicazione televisiva ha annunciato che “… la Campania vuole dare priorità alle categorie economiche e non procedere per fasce d’età”.
Ci auguriamo di aver capito male, ma se invece fosse questa la nuova impostazione vaccinale della Giunta Regionale, accoratamente La invitiamo Signor Presidente a riflettere sulle seguenti considerazioni che, con lo spirito costruttivo che sempre caratterizza le nostre iniziative, sottoponiamo alla attenzione Sua, dei cittadini campani e delle forze politiche regionali.
Quasi tutte le categorie economiche hanno subito e stanno subendo un danno enorme per il dilagare della pandemia da Covid 19, soprattutto le attività che sono legate al turismo e in particolare in una regione come la Campania con storici problemi socio-economici pur in costanza di un’attrattività turistica unica al mondo per le sue peculiarità e specificità. È in questo contesto che dare priorità alle categorie economiche corre il rischio molto serio di vanificare i grandi sforzi sin qui fatti dai cittadini tutti della nostra regione.
Significa aprire nella nostra regione una conflittualità tra le stesse categorie, tra aree territoriali diverse, tra isole e zone interne e soprattutto tra categorie e soggetti fragili che vedono ancora una volta ritardare i tempi vaccinali laddove si considerino anche i notevoli ritardi negli approvvigionamenti dei vaccini. Ma soprattutto, decidere di individuare un nuovo criterio valido solo per la Campania significa venir meno a quel principio di uguaglianza costituzionale di tutti i cittadini da Lei giustamente richiamato e contro il quale sarebbe il primo ad entrare in conflitto, contravvenendo all’ “ordine di priorità” del Piano Vaccinale Nazionale ribadito anche nell’ultima Ordinanza n° 6/2021 del Commissario per l’emergenza Covid-19:
Persone di età superiore agli 80 anni;
Persone con elevata fragilità e, ove previsto dalla specifiche indicazioni dei familiari, caregiver, genitori/tutori/affidatari;
Persone ti età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni.
Il punto, Sig. Presidente, è in quel “…a seguire…” Significa che PRIMA di passare ad una nuova categoria si COMPLETA la categoria precedente. E la motivazione di questa scelta è nella esperienza dolorosa e tragica di questo anno difficilissimo che è alle nostre spalle e che ha visto morire proprio le succitate categorie nell’ordine elencato nel Piano Vaccinale Nazionale. NON è morto l’addetto al turismo di una zona interna o di un’isola, ma è morto l’ultra ottantenne con comorbilità o la persona fragile per patologia congenita o acquisita o per Malattia Rara e che poteva essere un operatore turistico!
L’ obiettivo del Piano Vaccinale Nazionale parte dall’assunto che:
la vaccinazione riduce verticalmente la mortalità ed il ricovero ospedaliero dei casi gravi;
essere vaccinati non elimina totalmente la possibilità di essere contagiati o di contagiare.
Relativamente al primo punto, con quale coscienza si stabilisce di dare priorità alle categorie economiche sapendo che non seguire la priorità anagrafica e per gravità clinica significa:
condannare parte di questi cittadini campani a morte certa
ritardare l’allentamento della pressione sulle terapie intensive e sulle strutture ospedaliere
ritardare l’abbassamento dell’indice di contagio
Come si vede, dare priorità alle categorie economiche corre il rischio di ottenere l’effetto contrario a quello desiderato rendendo meno attrattiva la nostra regione.
Viceversa, raggiungere la copertura vaccinale per le categorie del P.V.N. significa ridurre drasticamente e in tempi brevi la mortalità, i ricoveri e l’indice di contagiosità rendendo di nuovo attrattiva la nostra regione e riaprendo prima tutte le attività senza correre il rischio di doverle richiudere.
In sintesi, dare priorità alle categorie economiche significa ancora una volta contrapporre economia e salute. Sono film già visti, sig. Presidente della Giunta, e ogni volta che queste due dimensioni fondamentali della nostra vita individuale e collettiva sono poste in opposizione ci sono stati solo sfaceli, e gli esempi regionali, nazionali ed internazionali di ieri e di oggi sono nella memoria di ciascuno di noi.
E qui veniamo al secondo punto, la possibilità di essere contagiati o di contagiare pur essendo stati vaccinati. Sentiamo sempre più spesso la leggenda metropolitana di “zona Covid free” o di “isola Covid free” come se fosse realmente possibile non essere più contagiati o non essere più contagiosi per il solo fatto di essere vaccinati. Queste fake news hanno come conseguenza più grave quella di deresponsabilizzare i cittadini facendo credere di avere acquisito una sorta di totale immunizzazione, soprattutto laddove si deve tener conto che il superamento della fase pandemica non significherà la fine dei problemi sanitari ma comporterà il passaggio ad una fase endemica in cui bisognerà convivere con il virus ancora non sappiamo con quali modalità.
Siamo vicini all’uscita dal tunnel ma come ci ha ricordato Papa Francesco, “Nessuno si salva da solo…” Ci aiuti, Sig. Presidente, a continuare a combattere tutti insieme il virus che è il nostro vero nemico, e non a sbagliare avversario pensando che il mio nemico sia l’operatore turistico o il malato fragile o affetto da Malattia Rara.
Con molta coscienza, disponibile ad ogni confronto e/o iniziativa utile ad accelerare i tempi vaccinali per riportare quanto prima alla ripresa le attività economiche, culturali e sociali nella nostra amata Campania in condizioni sanitarie non emergenziali e con la individuata modalità organizzativa che permetta la tracciabilità del virus per stroncare sul nascere i potenziali focolai infettivi.
Il Segretario Regionale di
Cittadinanzattiva Campania
Lorenzo Latella