Basta poco per sentire gridare all’invasione, come un disco ascoltato cento volte. È sufficiente che ricominci il conto degli arrivi sulle coste italiane e il “collasso” del sistema ricettivo e di accoglienza per far nasce inutili allarmismi immaginari che non portano a nessuna soluzione umana e efficace. Anche perché i dati ci dicono altro e consentono di fornire un quadro un po’ più preciso della situazione e della posizione dell’Italia nella mappa europea dell’accoglienza dei rifugiati: nel 2020, infatti, il nostro Paese ha ricevuto poco più di 21mila richieste d’asilo, il 39% in meno rispetto al 2019 e si trova al quinto posto nella classifica dell’Unione Europea.
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