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Lo scorso 17 febbraio la Ministra della Giustizia Cartabia ha ribadito quello che è il primo obiettivo del Governo: impedire che anche solo un bambino varchi la soglia di un carcere. Ma oggi sono ancora 21 i bambini costretti a vivere dietro le sbarre, insieme alle proprie madri: di questi, 6 bambini si trovano nella sezione femminile del carcere di Rebibbia a Roma; gli altri, invece, sono detenuti presso gli Icam, gli istituti a custodia attenuata per madri detenute. La strada per cambiare la situazione si è aperta grazie alla proposta di legge Siani che individua nelle case famiglia protette l’unico luogo idoneo dove possano vivere i bambini figli delle madri condannate. Anche Cittadinanzattiva, insieme all’ Associazione “A Roma insieme-Leda Colombini”, si è schierata a sostegno della proposta di legge del deputato Siani che introduce nell’ordinamento misure organiche, finalizzate al superamento degli Icam e prevede l’obbligo di finanziare strutture protette per donne e bambini valorizzando contesti realmente alternativi alla detenzione dove porre al centro l’accoglienza dei bambini, la loro tutela, avviando nel contempo percorsi di recupero e di reinserimento delle madri.

Purtroppo però, dal 2019 la proposta di legge Siani è ferma in Commissione Giustizia. Ma nel 2021, grazie all'adozione di un emendamento proposto e redatto proprio da Cittadinanzattiva per l’istituzione di un fondo dedicato all’accoglienza delle mamme detenute con i loro piccoli in case famiglia o comunità alloggio, sono stati stanziati 4,5 milioni di euro destinati a sostenere l'accoglienza dei nuclei mamma-bambino fuori dal contesto penitenziario. Una disponibilità finanziaria che apre, dunque, una possibilità in più.
Leggi l’inchiesta dell’Ansa sulla reclusione dei bambini con le loro madri

 

Valentina Ceccarelli

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