Matricole calate del 3 per cento, 100mila fuori sede in meno anche a causa dei costi saliti alle stelle.
Non è certo un caso che, dopo 5 anni di continua salita e dopo due anni di pandemia, il numero delle immatricolazioni all'Università sia sceso del 3%. Il ritorno delle lezioni in presenza e l'aumento severo del prezzo degli affitti, delle bollette e dei trasporti, ha indotto migliaia di giovani a rinunciare ad iscriversi. E calano più sensibilmente i fuori sede. Dei circa 1,7 milioni di universitari italiani, coloro che si trasferiscono a studiare altrove sono adesso meno di 500.000, circa 100.000 in meno rispetto all'ultima rilevazione ufficiale del 2018. A rinunciare sono soprattutto le matricole, chi si iscrive in un altro ateneo lo cerca il più vicino possibile a casa.
Troppo poche e troppo basse le borse di studio, assolutamente insufficienti (appena 40.000) i posti negli studentati pubblici che dovrebbero diventare 100.000 nel 2026 grazie al Pnrr. E chi vuole proprio andar fuori, sceglie la via intermedia: triennale a casa, specialistica o master fuori.