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Ogni insegnante avrà la propria aula e gli studenti si sposteranno ad ogni cambio dell’ora. Nella scuola secondaria di primo grado di Castelfranco, a Pontedera, si passa a settembre alla metodologia Dada.
Nel frattempo, come riporta La Nazione, sono docenti e genitori che in questi giorni imbiancano aule e corridoi in vista del nuovo anno scolastico. Corridoi colorati in base alle varie aree (linguistica, scientifica, eccetera) e ognuno degli studenti avrà un proprio armadietto, che chiuderà con un lucchetto, dove potrà custodire le sue cose, lo zaino, i libri, il materiale occorrente per la didattica. Uno stile universitario o meglio ancora, scolastico di stampo americano.

Dada è l’acronimo di Didattiche per Ambienti di Apprendimento, e significa la possibilità di sviluppare tutte le metodologie didattiche in un ambiente di apprendimento che sia funzionale a questo. La caratteristica fondamentale delle scuole DADA è l’applicazione di un nuovo modello organizzativo nel quale l’aula non è più assegnata alla classe ma è gestita dal dipartimento e assegnata ad uno o più insegnanti della stessa disciplina, quindi avremo l’aula di matematica, l’aula di lettere e così via. Questo favorisce l’adozione di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento-apprendimento attivo in cui gli studenti possano divenire attori principali nella costruzione dei loro saperi.

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Fabio Cruccu

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