Con lo slogan “Vorrei un futuro qui” tornano gli studenti: al rientro dopo la pausa estiva, ecco comparire nuovamente le tende davanti alle città universitarie e le proteste degli studenti contro il caro affitti davanti ai rettorati a Lecce, Palermo, Torino, Bologna, Perugia, Roma, Milano fino a raggiungere la cifra di 25 città da nord a sud. I giovani chiedono alla premier Giorgia Meloni e alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini di trovare urgentemente 2 miliardi per intervenire su studentati pubblici, affitti, borse di studio, salute mentale e caro libri. Si sollecita l'impiego dei fondi del PNRR da investire in posti letto accessibili a tutti.
L'indagine dell'Osservatorio Futura, realizzata per conto di Cgil, Rete degli studenti medi e Udu, è allarmante: il 54% degli intervistati è in difficoltà economica e solo il 10% pensa che il diritto allo studio sia garantito. La spesa media annuale per l'istruzione è di 1.782 euro dai 6 ai 16 anni, e aumenta notevolmente per le studentesse e gli studenti universitari, con grandi differenze tra le diverse aree del Paese. Per il 90% del campione il supporto dei genitori è determinante per poter proseguire gli studi. Per il 43% le disparità legate alle condizioni economiche sono al primo posto tra i fattori di esclusione dal diritto allo studio, tra le cause vi sono poi le disparità geografiche (17%) e quelle culturali (16%). Per far sentire la loro voce gli studenti scenderanno in piazza con una manifestazione il 7 ottobre.