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Come mostrano i dati messi a disposizione dal Dipartimento per la Protezione Civile e pubblicati dalla Fondazione OpenPolis, da maggio 2012 a marzo 2023 nel nostro Paese lo stato di emergenza è stato dichiarato ben 169 volte. Escludendo i 16 casi in cui si è trattato di emergenze internazionali – non riguardanti cioè il nostro territorio in senso stretto ma che lo hanno coinvolto nelle attività di soccorso - gli altri episodi hanno riguardato in gran parte eventi idrici o meteorologici estremi (135); gli stati di emergenza relativi a eventi sismici o vulcanici sono stati 9, così come quelli legati a rischi ambientali (inclusi gli incendi), sanitari o tecnologici. 

"Numeri importanti che raccontano di un Paese che vive in emergenza, mentre appare insufficiente l’approfondimento sul come e con chi vengano gestite le emergenze e su cosa si potrebbe fare per migliorarne gli esiti", scrivono Raniero Maggini, Responsabile Politiche Ambiente e Territorio, e Maya Battisti, Project Manager, in un intervento pubblicato sul nostro blog sull'Huffington Post.

"Ripensare la protezione civile in un’accezione più ampia, che veda ognuno di noi parte di essa, protagonista della capacità di risposta a eventi improvvisi e devastanti per i territori e le comunità che li abitano", è una delle modalità per migliorare le conseguenze di quelle emergenze. Cittadinanzattiva ha provato a farlo con il progetto Engage - cofinanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione europea - iniziato nel 2020 in piena pandemia da Covid-19 e giunto a termine nel dicembre scorso, dopo tre anni e mezzo di ricerca e sperimentazioni insieme a 14 partner di 8 diversi Paesi. Scopri il progetto Engage e la web serie dedicata

Raniero Maggini

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