In Italia, secondo una fotografia realizzata dal Sole 24 ore, il sistema scolastico non sta funzionando bene per circa 900mila studenti immigrati presenti nelle scuole italiane: gli apprendimenti e le integrazione sono in netto ritardo. Nell’anno scolastico 2021/2022, il 7,2% di tutte le scuole d’Italia aveva più del 30% di studenti stranieri, mentre le scuole con zero stranieri erano il 18%, con grandi differenze tra regioni.
In questo scenario si è innescato il dibattito a seguito dell'ultima dichiarazione del ministro dell'Istruzione Valditara, che ha affermato che occorre un tetto massimo in classe e un potenziamento per quelli che non conoscono l’italiano e che generano oltre il 30% di dispersione scolastica. Una linea che va in contrasto con i principi di inclusione e di integrazione. Ha fatto pertanto discutere, nei giorni scorsi, la proposta del governo e il suggerimento di insegnare più “italianità” per rimanere ancorati ai valori costituzionali.
Raggiunta telefonicamente Adriana Bizzarri, responsabile della rete scuola di Cittadinanzattiva, ha sottolineato come "esiste certamente un problema di mancata inclusione, che dipende anche dal livello di provenienza delle famiglie dei ragazzi. Bisogna però considerare il contesto e garantire un'inclusione e non una separatezza delle classi. Bisognerebbe prevedere un accompagnamento e un superplus di attività integrative ulteriori, anche offrendo percorsi individualizzati agli studenti per consentire il recupero delle basi linguistiche".
E a dirlo sono i dati: secondo l’Istat nel 2022 la dispersione scolastica esplicita è stata del 9,8% per gli studenti italiani, del 30,1% per gli stranieri. Non solo. Da fonte Invalsi 2023, in italiano, risulta una differenza in negativo del 21,9% per gli studenti stranieri di prima generazione rispetto agli italiani, e del 15,3% per gli stranieri di seconda generazione.
La multiculturalità rappresenta comunque sempre una ricchezza.in Italia, però, esiste già da tempo un numero limite di studenti stranieri per classe. In base a una circolare del gennaio 2010, il numero di alunni stranieri con una ridotta conoscenza della lingua italiana non deve superare il 30% degli iscritti in ogni classe ma sono ammesse deroghe.