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“Una emergenza che perdura. Ripristinare fondi adeguati”. Con i fatti avvenuti nella scuola primaria Marco Polo di Palese, quartiere di Bari, sono 56 gli episodi di crolli nelle scuole, nell’anno scolastico che sta per concludersi. “Una emergenza che perdura, con numeri costanti e che continuiamo a monitorare anche con un nostro contatore web”, spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva che sottolinea: “Quanto avvenuto ieri nella scuola pugliese dove il preside docente, alla vista di crepe sospette sul soffitto, ha fatto spostare gli alunni, ci ricorda quanto sia importante vigilare sulla sicurezza delle scuole, anche osservando e segnalando episodi e elementi che possono essere un indicatore di rischio, come appunto le crepe nel soffitto. Ma la vigilanza non basta. Continuiamo da anni a chiedere che ci siano finanziamenti strutturali e duraturi che consentano di intervenire per la messa in sicurezza di un patrimonio edilizio scolastico che, quasi in un caso su due, risale a prima del 1976. Negli ultimi anni, a parte il PNRR che ancora non ha dato tutti i suoi frutti, i fondi per la messa in sicurezza delle scuole non sono stati rifinanziati in misura adeguata e le casse degli Enti Locali sono spesso sempre più povere, anche solo per gli interventi di manutenzione ordinaria, o per le indispensabili indagini diagnostiche di soffitti e solai. Chiediamo una inversione di rotta, rivolgendo un appello in tal senso anche in vista delle prossime elezioni di giugno”.

I dati dell’ultimo Rapporto presentato a settembre 2023 da Cittadinanzattiva

Gli edifici costruiti prima del 1976 sono il 47% e l’11% circa è progettato secondo la normativa antisismica e su appena il 3% sono stati effettuati interventi di adeguamento e miglioramento sismici. Circa il 58% è privo del certificato di agibilità, il 55% di quello di prevenzione incendi, il 41% del collaudo statico.
Un terzo dei 588 docenti e dirigenti intervistati da Cittadinanzattiva ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza della propria scuola, uno su cinque dichiara di non averlo fatto (21%) oppure che alla segnalazione non è seguito un intervento di sistemazione (12%). Gran parte degli edifici presenta a loro dire tracce di umidità (42%) e infiltrazioni di acqua (33%), insieme a distacchi di intonaco (36%) e addirittura crepe (23%).

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Fabio Cruccu

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