Il 2025 segna l'inizio della Generazione Beta, anche detta Gen Beta, e ne faranno parte i bambini che nasceranno fino al 2039. Ad annunciarlo è stata l'importante agenzia di ricerca sociale australiana McCrindle, la stessa a cui si deve l'espressione Gen Alpha, coniata nel 2009 dal fondatore Mark McCrindle per indicare i nati dal 2010 al 2024.
La nuova generazione, che anche nel nome segue la Gen Alpha, sarà la seconda a vivere in un mondo completamente nuovo rispetto alle generazioni immediatamente precedenti, dove l'intelligenza artificiale plasmerà ogni aspetto della vita umana. A questo forte discrimine tra il prima e il dopo, non solo cronologico, ma anche sociale, si deve infatti la scelta di adottare un nuovo alfabeto per disegnare i nomi delle nuove generazioni.
Si tratta della prima generazione che crescerà completamente in un'era in cui innovazioni oggi percepite come rivoluzionarie – l'intelligenza artificiale, i modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT e la realtà virtuale – saranno considerati normali e plasmeranno la loro vita e la loro esperienza fin dall'infanzia. La Gen Beta vivrà in un mondo in cui il confine tra fisico e virtuale sarà ormai "senza soluzione di continuità", ovvero così labile da risultare inesistente. La maggior parte di loro userà e sperimenterà tecnologie oggi utilizzate soltanto da una ristretta cerchia di persone, come il trasporto autonomo, le tecnologie sanitarie indossabili e le esperienze nella realtà virtuale.
Entro il 2035, ovvero tra dieci anni, costituirà il 16% della popolazione mondiale e sarà la prima generazione per cui sarà quai scontato vedere il nuovo secolo, ma sarà anche quella che dovrà ereditare quelle sfide sociali che le generazioni immediatamente precedenti, quelle dei loro genitori, hanno imparato a riconoscere in quanto cruciali per il futuro della società umana, come il cambiamento climatico e la giustizia sociale.
La maggior parte di loro nascerà e sarà educata infatti da genitori Millennial (1980-1994) e dai più anziani della Gen Z (1995-2009), che rispetto alle generazioni precedenti hanno fatto loro valori come l'adattabilità e l'eco-consapevolezza e dovrebbe ispirarsi più di qualsiasi altra a una concezione della società fondata sui principi di comunità e collaborazione.
A differenza dei genitori della Gen Alpha, ovvero per lo più appartenenti alla Gen X e i più anziani dei Millennial, quelli che daranno alla luce la Gen Beta, essendo nati e cresciuti qualche anno dopo, avranno inoltre dalla loro parte una maggiore conoscenza e consapevolezza dei rischi legati all'uso dei social e della tecnologia, soprattutto per i bambini e giovanissimi.
Quindi è verosimile che i nuovi nati saranno maggiormente tutelati rispetto ai bambini della Gen Alpha, nati in un'era in cui il lato oscuro dell'ipercondivisione e dell'uso incontrollato dei social e della tecnologia non era ancora emerso in tutta la sua evidenza. Non parliamo solo dei pericoli legati alla violenza online, al cyberbullismo o alle sfide social, ma anche ai rischi dello sharenting, ovvero la pubblicazione sui social e sul web delle foto dei propri figli ancora neonati o bambini.