In Giappone sul tema della depressione tra gli adolescenti si ragiona su come contrastarla tra i banchi di scuola. Si tratta di un approccio educativo e replicabile che propone un modello incentrato sull’intelligenza emotiva e le competenze relazionali. Il programma MIRaES (Mastery of Interpersonal Relationships and Emotional Skills), sviluppato dall’Università di Hiroshima, è stato sperimentato su 120 studenti delle scuole superiori e ha ottenuto risultati sorprendenti. Pubblicato sulla rivista Children and Youth Services Review, lo studio dimostra come un intervento annuale, integrato nel curriculum scolastico, sia in grado di contrastare l’insorgenza dei sintomi depressivi.
Il cuore del programma consiste in 11 sessioni tematiche guidate da psicologi clinici in collaborazione con gli insegnanti. Chi ha completato almeno l’80% del percorso ha mantenuto stabili i punteggi nella Scala CES-D per la depressione. Al contrario, chi ha interrotto prima ha registrato un peggioramento del 17%.
Il Ministero dell’Istruzione giapponese sta ora valutando l’estensione del programma a livello nazionale. Se approvato, il MIRaES potrebbe trasformare la scuola in un vero e proprio presidio di salute mentale, capace di prevenire il disagio prima che diventi patologia. In un’epoca in cui gli adolescenti faticano a trovare equilibrio, la scuola potrebbe finalmente offrire non solo istruzione, ma anche strumenti per affrontare la vita.





