Il Decreto Legge n. 127/2025, attualmente in fase di conversione parlamentare, introduce significative modifiche alla normativa sui trasporti scolastici per uscite didattiche e viaggi di istruzione. Le nuove disposizioni puntano a rafforzare gli standard di sicurezza e qualità attraverso criteri di aggiudicazione più rigorosi. L’articolo 5 del decreto modifica il Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), inserendo i servizi di trasporto per attività scolastiche tra quelli soggetti obbligatoriamente al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La novella aggiunge la lettera f-bis al comma 2 dell’articolo 108, stabilendo che le istituzioni scolastiche “di ogni ordine e grado” devono valutare le proposte in base al miglior rapporto qualità-prezzo.
La relazione illustrativa chiarisce che l’obiettivo è “mettere tempestivamente a disposizione delle istituzioni scolastiche un quadro di riferimento chiaro” per una gestione più sicura dei trasporti. I viaggi di istruzione e le uscite didattiche vengono riconosciuti come “momento qualificante dell’offerta formativa” e “strumenti privilegiati per la crescita culturale, relazionale e inclusiva degli studenti”.
Il decreto stabilisce un tetto massimo del 30% per il punteggio economico, equiparando questi contratti a quelli “ad alta intensità di manodopera”. Le stazioni appaltanti dovranno valorizzare gli elementi qualitativi attraverso criteri oggettivi che attestino la disponibilità di “sistemi e dispositivi per la sicurezza del trasporto”, l’accessibilità per persone con disabilità e le competenze tecniche dei conducenti.
La norma esclude definitivamente il criterio del prezzo più basso per questa tipologia di servizi, sia per appalti sopra che sotto la soglia comunitaria. L’intento legislativo punta a “incentivare l’affidamento a operatori sempre più qualificati nell’ambito della sicurezza”, attivando un “processo virtuoso” per l’innalzamento degli standard di settore. La relazione tecnica precisa che le disposizioni non comportano “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.





