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 04 cottura pane ridimensionata

Vi raccontiamo, attraverso le parole di alcuni fra i tanti partecipanti al Festival, cosa ha rappresentato e come hanno vissuto in prima persone questa esperienza, così come hanno testimoniato sui social network, o anche tramite messaggi mail e sms.

Alessia: “Cara L’Aquila, solida e frantumata, sei stata perfetta. Mentre ti camminavo in solitaria, con il telefonino all’orecchio, e lo zaino sulle spalle, dalla Fontana Luminosa a Piazza Duomo, da Piazza Duomo a Palazzo Fibbioni, da Palazzo Fibbioni al Ridotto e al Palazzetto dei Nobili, mi sentivo cellula vitale di un processo meraviglioso. [...] mi venivano incontro tanti laccetti rossi: giovanissimi volontari accaldati e operosi, con gli occhi luccicanti, il sorriso pronto; le persone un po’ più grandi, sagge e con l’accento strano, prese a diffondere pensiero; le colleghe e i colleghi, passi veloci e concentrati. [...]è questo Festival che, da dentro o da fuori, ora o fra dieci anni, ci contaminerà, consegnandoci un luogo dimenticato dove la discussione, anche accesa, non sia puro esercizio di forza verbale, ma la reale misura di un processo di elevazione”. (da un articolo di Alessia di Giovacchino, pubblicato su Il Centro).

Giuseppe: “Ci siamo emozionati, divertiti, appassionati, abbiamo imparato, condiviso, collaborato, contribuito... in poche parole abbiamo partecipato. Un grande festival”.

Rossella: “Con un "rosso di sera, bel tempo si spera", la finale dei mondiali, gli ultimi due buoni pasto e Fabrizio Barca che mangia ancora con noi, finisce la mia avventura al #Festivaldellapartecipazione. Ciao, L'Aquila!. A presto...Di certo, al prossimo festival!”

Luca: “È stato forte, intenso, magico, plurale, ispiratore, umano, allegro, profondo senza mai essere pesante, leggero senza mai essere vuoto. Insomma.... è stato fico! ;)
Ora che sono uscito dal turbine di questo evento a L'Aquila mi rendo davvero conto di quanto grande sia stata la portata del nostro messaggio, così grande che quasi quasi mi viene voglia di avere fiducia nel futuro!!”.

Emiliano: “La partecipazione, quella vera non virtuale. Quella che porta decine di migliaia di persone per le strade della città simbolo di un'Italia in macerie, imbracata, ma con la voglia di ripartire e di sognare un futuro promettente. Quella che mette in piedi oltre 50 eventi andando a toccare tutti gli aspetti della vita di tutti i giorni, dai più vicini a quelli meno avvertiti ma più importanti. Una festa della democrazia messa in piedi in maniera formidabile”.

Maria Eugenia: “sono tornata a casa, stanca ma felice, e prima di rientrare nella solita routine sento di volervi ringraziare tutti. Questi giorni aquilani sono stati davvero speciali per me, volevo dirvi che siete forti. Siete bravi, belli, accoglienti, affettuosi, allegri, motivati e motivanti, instancabili e preziosi, simpatici e affiatati. #ioringrazio”.

Stefano: “Vorrei ringraziarVi per quanto avete fatto per la mia città... Per un cittadino aquilano tornare a vedere il centro storico vivo e pulsante come era prima del terremoto è una grande gioia, che riesce a dare la forza di andare avanti e di credere che L'Aquila possa tornare, un giorno, una città "normale"... A Gemona del Friuli, su una casa diruta, campeggiava la scritta "Gemona, vien su"... Anche noi lavoriamo perchè "L'Aquila torni a volare", nella speranza che l'epilogo sia lo stesso del Friuli. Siamo sicuri che le ferite inferte dal terremoto al patrimonio architettonico possano essere sanate grazie al grande sforzo economico che il Paese ha fatto e continua a fare; abbiamo , invece, tanti dubbi sulla "guarigione" delle ferite sociali, morali, psicologiche subite dalle persone che hanno vissuto quei momenti... Come giustamente sono state definite da uno di Voi, le "macerie interiori" sono le più difficili da rimuovere... E' per questo che non posso che ringraziarVi per aver concepito, progettato ed organizzato il Festival nella mia città: non è stato un semplice evento, ma un elisir più importante di quanto possiate credere: un salto nella "quasi normalità" di un centro storico frequentato, vivo... dopo la piacevole interruzione del fine settimana, ieri mattina le strade che avete percorso erano tornate nuovamente in mano ai necessari ma fastidiosi compagni di ogni giorno... rumori, polveri, blocchi stradali, scavi... Grazie ed ancora grazie!”.

Aurora Avenoso

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