Menu

Notizie

Per un pugno di like reference

Fotografare animali, piante e paradisi naturali richiede responsabilità. Avvicinarsi a tane, nidi e animali selvatici può determinare traumi e addirittura la morte per i piccoli. C'è poi il fenomeno del turismo naturalistico: offerte in denaro chieste da personaggi senza scrupoli per una foto con uccelli rari, felini o altre specie a rischio; pratiche che alimentano il bracconaggio e lo sfruttamento degli animali. Instagram raccomanda rispetto ai suoi iscritti e il Parco Nazionale del Gran Paradiso pubblica un decalogo per le foto naturalistiche.Cogliere fiori; catturare insetti; avvicinarsi a pochi centimetri da nidi e tane in periodo riproduttivo; calpestare piante per trovare l'angolazione migliore; intrappolare gli animali per il tempo di una foto. Sono pratiche che un fotografo naturalista degno di rispetto non farebbe mai, ma che molti fotografi improvvisati non esitano a intraprendere per strappare qualche numero in più sui social network.

Instagram consiglia ai suoi iscritti di prestare attenzione a dove si mettono mani e piedi, quando si è in natura; e rimanda alle associazioni ambientaliste di cui è partner per campagne anti bracconaggio e contro i traffici illeciti di animali. La pratica di scattarsi un selfie a pagamento con un animale selvaggio è infatti tanto usuale quanto deleteria in molti paesi esotici, ma anche presso sagre e fiere nostrane. Un ricordo piacevole per il fotografo sprovveduto può significare sofferenza e addirittura il rischio di estinzione per animali come tigri, leoni, rettili e rapaci.  

APPROFONDISCI

Gabriele Renzi

Iscriviti alla newsletter

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido

Valore non valido


Valore non valido

Valore non valido