Il rapporto "Pesce sprecato" di Greenpeace fotografa un fenomeno preoccupante: il depauperamento delle riserve ittiche dell'Atlantico al largo delle coste africane, trasformate in mangimi destinati agli allevamenti di pesce, principalmente europei. Una pratica che minaccia la sopravvivenza delle specie selvatiche e non porta nessun vantaggio ai regimi alimentari delle popolazioni africane litoranee.
Nonostante gli allarmi della FAO sul calo della quantità di pesce a disposizione delle popolazioni costiere africane, in paesi affacciati sull'Atlantico come Mauritania, Senegal e Gambia, si moltiplicano gli impianti industriali che trasformano il pescato oceanico in farina di pesce. Il rapporto di Greenpeace ha messo in luce che, nonostante in questi paesi fino al 70% dell'apporto proteico della dieta provenga dal pesce e centinaia di migliaia di persone lavorino nel settore della pesca o nel suo indotto, il business dell'esportazione delle farine di pesce verso Europa e Asia è in costante crescita.