Un esperto di anti-bracconaggio dipinge il quadro della caccia illegale in Italia: le regioni più colpite; le tecniche più crudeli; le connivenze e le convenienze che facilitano l'opera di chi, per "piacere" o per denaro, perpetra questo crimine ambientale. Una pratica poco nota che impoverisce il patrimonio naturale e può mettere in pericolo la salute dei cittadini portando in tavola cacciagione non controllata
La LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, da anni si occupa di anti bracconaggio con gruppi locali di guardie volontarie che affiancano le forze dell'ordine nel controllo della caccia sul campo. Il coordinatore nazionale dell'associazione fa un punto sul fenomeno della caccia illegale, raccontando delle odiose tecniche di cattura di pettirossi e cardellini, ma anche rapaci e cinghiali. Le motivazioni dei bracconieri vanno dal semplice "piacere" di catturare e detenere uccelli vivi, ai più remunerativi mercati illegali dei richiami vivi, della carne di cinghiale e dei pulcini di uccelli rapaci da avviare alla falconeria.