Il rapporto "Biodiversità e cambiamenti climatici" presentato dal WWF lo scorso novembre in vista della COP21, evidenzia una conseguenza del riscaldamento globale, anche in Italia: rischiano grosso specie simbolo come stambecchi, ermellini, abeti e stelle alpine; mentre prosperano zecche, zanzare, vespe e meduse.
Quando il clima diventa più umido e caldo, come in effetti sta succedendo, le specie tropicali e subtropicali guadagnano territorio verso nord (nel nostro emisfero) e sempre più in alto risalendo le montagne, togliendo spazio alle specie animali e vegetali tipiche dei climi secchi. Poiché nelle catene alimentari flora e fauna sono indissolubilmente legate, basta la rarefazione o la sparizione di poche piante per mettere in serio pericolo, in quello specifico luogo, le popolazioni di insetti, anfibi, rettili, mammiferi che si cibano l'uno dell'altro e delle piante stesse.