“L’Italia riparte solamente nel momento in cui sono gli italiani a prendere in mano il proprio destino e il proprio futuro, e a volerlo cambiare: secondo me il destino in Italia parla un’unica lingua. Quella dell’Appennino, che è la lingua della spina dorsale, dell’osso, delle montagne”.
Sono queste le parole di Antonio Pellegrino, uno dei tre soci fondatori di Terra di Resilienza, una Cooperativa Sociale di giovani Cilentani che si occupa di agricoltura sociale ed ecoturismo.
Molti di loro sono tornati in Cilento dopo aver fatto esperienza in altre zone d'Italia, chi per scelta e chi per necessità. La cooperativa, nata nel giungo 2012, si muove con la consapevolezza che molti fattori che per anni sono stati considerati negativi – le piccole comunità, la mancanza di industrie, le periferie rurali, la sopravvivenza di pratiche e valori del mondo contadino –, oggi sono la forza per sperimentare una diversa ricetta anticrisi, «un futuro sostenibile che sia motivo di realizzazione dei nostri percorsi professionali ed esistenziali».
Oggi la Cooperativa Sociale Terra di Resilienza conta 19 soci, sette dei quali sono soci “svantaggiati”: “Ci occupiamo dell’ambito delle dipendenze patologiche, in particolare alcolismo e tossicodipendenze".
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