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Nuove etichette per pasta e riso

Sono entrati in vigore i decreti a firma del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e del Ministro dello Politiche Agricole Maurizio Martina che rendono obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine del riso e del grano per la pasta.

Tutti i consumatori potranno quindi conoscere il luogo in cui il grano e il riso è stato coltivato e non solo. La trasparenza delle informazioni in etichetta permettono al consumatore di fare scelte di acquisto maggiormente consapevoli.

Nello specifico per quanto riguarda il decreto sulla provenienza del grano per la pasta dovranno essere indicate in etichetta il Paese di coltivazione del grano e il Paese di molitura, cioè dove il grano viene macinato. Nel caso in cui le fasi non avvengano tutte nello stesso Paese potranno essere utilizzate le seguenti diciture:

  • Paesi UE
  • Paesi NON UE
  • Paesi UE e NON UE
  • Italia e altri Paesi UE e/o NON UE. Nel caso in cui il grano duro venga coltivato almeno per il 50% in un solo Paese (per es. in Italia)

Per quanto riguarda il riso nell’etichetta devono essere riportate le diciture:

  • Paese di coltivazione
  • Paese di lavorazione
  • Paese di confezionamento

La dicitura Origine del riso, seguita dal nome del Paese, può essere utilizzata nel caso in cui tutte le tre fasi avvengano nello stesso Paese. Nel caso contrario vengono utilizzate le diciture “UE”, “NON UE” e “UE e non UE” come per il grano.

Per garantire la trasparenza queste informazioni devono essere apposte nell’etichetta in maniera leggibile, facilmente riconoscibile e indelebile. Leggere attentamente le etichette è importante per scegliere il prodotto che più si confà alle proprie esigenze e per evitare di imbattersi in prodotti non originale

Martina Lalli

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