Scatta oggi la riduzione, da 5 a 2 anni, della prescrizione per le fatture ritardate e di conguaglio.
Questo è quanto comunicato dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che attua quanto previsto nella Legge di stabilità 2018.
Ma cosa cambia?
Da oggi i venditori di energia elettrica non potranno più esigere il pagamento di bollette di conguaglio che superino i 2 anni precedenti. Un modo questo per limitare le maxi bollette che spesso dipendono da mancanze da parte degli operatori come ad esempio rilevanti ritardi dei venditori o mancate letture da parte del distributore non riconducibili al cliente finale. In questi casi, quindi, il consumatore deve essere informato almeno 10 giorni prima della scadenza del pagamento avvalendosi in questo modo del diritto di pagare solo gli ultimi 24 mesi fatturati.
Si specifica inoltre che in caso di ritardi del venditore nella fatturazione dei conguagli, pur avendo a disposizione le letture, e se i consumi afferiscono ad un periodo precedente i 24 mesi il cliente può sospendere il pagamento previo reclamo al venditore e qualora l’Antitrust (Agcm) abbia aperto un procedimento nei confronti del venditore stesso, avrà il diritto di ricevere il rimborso dei pagamenti effettuati nel caso in cui il procedimento dell’Antitrust si concluda con l’accertamento di una violazione.
Queste disposizioni hanno una valenza importante nella riduzione dell’inserimento di importi non ordinari nelle bollette e per una maggiore responsabilizzazione di venditori e distributori nonché a tutela delle famiglie e piccole imprese.
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