I fuochi d’artificio di inizio anno dell’AGCM – l’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato – non lasciano indifferenti il pubblico dei consumatori.
Il primo, pochi giorni fa. Il Garante ha sanzionato sonoramente per ben 678 milioni di euro otto case automobilistiche e le loro banche operanti in Italia, in testa Fca, Bmw, Volkswagen, Ford e General Motors. Il motivo? Aver fatto cartello per 14 anni, tra il 2003 e il 2017, sui finanziamenti per l’acquisto delle vetture, cioè sui prestiti per chi acquista l’auto a rate.
In estrema sintesi, si rappresenta che le parti abbiano condiviso un set informativo completo, concernente prezzi e politiche commerciali, al fine di adeguare l’offerta rivolta al pubblico eludendo così il sistema concorrenziale.
Le informazioni scambiate sono relative a variabili sensibili nella fissazione delle condizioni per la concessione di finanziamenti e leasing (prezzi applicati, TAN minimo, medio e massimo e TAEG, spese di istruttoria e di apertura pratica, importo minimo e massimo del finanziamento).
La sanzione record, promettono le case automobilistiche e i gruppi bancari di appartenenza cui sono legati i finanziamenti, sarà oggetto di ricorso al TAR.
Il secondo colpo messo a segno dall’AGCM , è in data nove gennaio. All’esito di un procedimento afferente condotte abusive ed escludenti dei concorrenti, i gruppi Enel e Acea sono stati sanzionati complessivamente per 109 milioni di euro. A giudizio dell’Autorità avrebbero utilizzato i consensi privacy per realizzare una dichiarata politica di “traghettamento” volte a far stipulare ai propri clienti un nuovo contratto sul mercato libero. Anche contro questa decisione è previsto l’appello.
Per approfondire, il comunicato stampa su la liberalizzazione vendita di energia elettrica: sanzionati con complessivi 109 mln euro i gruppi Enel e Acea per condotte abusive ed escludenti dei concorrenti e il comunicato stampa sulla vendita auto tramite finanziamenti.