Ogni anno, l’EUIPO - l'Ufficio dell'Unione europea per la Proprietà Intellettuale, pubblica un documento che presenta lo “stato dell’arte” sul diritto della proprietà intellettuale (PI). Lo stesso protegge i diritti di coloro che sono titolari di una creazione o di un prodotto, come un artista o una casa di moda.
I dati presentati riscontrano che il contributo fornito dalle società che registrano e proteggono i propri prodotti rappresenta circa il 42 % del PIL dell’UE. Seppure i numeri siano importanti, la lotta alla contraffazione tesa a tutelare il commercio da chi riproduce illegalmente prodotti protetti, produce ancora scarsi risultati. Fino al 6,8 % delle importazioni dell’UE, ossia 121 miliardi di EUR l’anno, è costituito da prodotti contraffatti.
I motivi del dilagare del commercio in nero sono le sentenze clementi e gli elevati ritorni economici uniti all’evolversi della tecnologia e dei canali di distribuzione che rendono semplice la diffusione dei prodotti contraffatti. Ma anche i consumatori hanno le loro colpe. L’atteggiamento dei cittadini europei è debole di fronte al prodotto che viola il diritto della proprietà intellettuale perché il prezzo e la facile accessibilità rendono il mercato appetibile.
Tra le azioni prese a livello europeo per contrastare il fenomeno, figurano, tra l’altro, fornire ai titolari dei diritti informazioni sul mutevole panorama delle violazioni e collaborare con Europol per offrire risposte più ampie alla criminalità.