La Commissione Europea dice di no a una modalità più flessibile di recapito della corrispondenza da parte di Poste Italiane, che preveda una consegna delle lettere a giorni alterni e non tutti i giorni. L’Europa ci ricorda, infatti, che si tratta di un servizio di posta universale, di un servizio, cioè, che “garantisce una consegna all’abitazione o alla sede di ogni persona naturale o giuridica ogni giorno lavorativo”, e per questo è un obbligo che deve essere osservato, come d’altronde confermato anche dalla direttiva europea sui servizi postali del 2008.
Il riassetto organizzativo era dovuto a necessità dell’azienda che, nella persona del suo amministratore delegato, Francesco Caio, per far quadrare i conti, da un lato, aveva ipotizzato la chiusura di 455 sportelli postali e, dall’altro, l’aumento delle tariffe del servizio.
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