La tendopoli giudiziaria di Bari allestita dallo scorso 26 maggio è stata smontata: le strutture che per circa un mese sono state il simbolo della situazione di emergenza della giurisdizione penale in cui versa la città pugliese a causa della inagibilità del Palazzo di Giustizia, sono state dichiarate inagibili e quindi sgomberate e, di conseguenza, tutti i processi sospesi. Saranno dunque celebrati solamente i processi urgenti, quelli per reati gravi e con detenuti. A stabilirlo, un decreto legge del Governo, duramente contestato da magistrati e avvocati, perché una sede alternativa non è stata ancora individuata e perché nei prossimi mesi si prevede un accumulo di circa 60-70 mila notifiche per le cancellerie sfollate.
Il Ministero della Giustizia sta quindi lavorando alla individuazione di una sede unica che possa accogliere, a partire da ottobre, tutti gli uffici penali, ma nel frattempo cosa succederà? Si tratta dell’ennesima emergenza tutta italiana: si chiudono i porti, si cancellano i processi. Semplicemente.
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