Tra le pieghe del Decreto fiscale, con il via libera del Senato, è sbucata una tassa extra che il Governo ha previsto su tutti i trasferimenti di denaro diretti verso Paesi extraeuropei, a partire da un importo minimo di 10 euro. La chiamano “tassa sui migranti regolari”, un prelievo dell’1,5% sulle rimesse degli immigrati che porterà allo Stato circa 63 milioni di euro e peserà soprattutto sulle tasche dei lavoratori bangladesi, filippini, senegalesi e indiani che spediscono più soldi a casa.
In altre parole, i lavoratori stranieri e italiani di origine straniera che mandano i loro risparmi nei paesi extracomunitari li vedranno ulteriormente tassati, oltre alle imposte che già versano allo Stato italiano.