L’inchiesta sui depistaggi e l’occultamento delle prove sulla morte di Stefano Cucchi è finita e otto carabinieri - dal grado di generale in giù - rischiano di diventare presto imputati. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelli di falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia. A processo ci sono già cinque militari dell’Arma chiamati a rispondere, a vario titolo, di omicidio preterintenzionale, calunnia e falso: con la chiusura di questa ulteriore inchiesta, il Pubblico ministero di Roma ha inviato l’avviso di conclusione indagini, firmato anche dal Procuratore di Roma e che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
“In questi momenti di difficoltà emotiva per la nostra famiglia è di conforto sapere che coloro che ci hanno provocato questi anni di sofferenza in processi sbagliati verranno chiamati a rispondere delle loro responsabilità. È un’enorme vittoria per la nostra famiglia e la nostra giustizia”, queste le parole di Ilaria Cucchi a commento della chiusura dell’indagine.