“Per i cittadini il lavoro svolto dagli infermieri è decisamente positivo e anche per questo li considerano una risorsa sulla quale il Servizio Sanitario Nazionale può e deve investire di più al fine di garantire maggiore accesso, qualità e sicurezza delle cure. Servono più infermieri, in particolare nei servizi sanitari territoriali, più tempo dedicato all’assistenza e meno alla burocrazia. Ma soprattutto serve che anche le Istituzioni riconoscano sempre di più le competenze e il contributo che la professione infermieristica può garantire all’innovazione organizzativa e quindi alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale”: queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, Coordinatore Nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, a commento della pubblicazione dei risultati dell’Osservatorio civico sulla professione infermieristica, promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato insieme alla Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche), e presentati in occasione del Congresso nazionale Fnopi.
L’indagine, con l’obiettivo di raccogliere l’esperienza dei cittadini nel loro rapporto con la figura professionale dell’infermiere, è stata condotta attraverso 34 sedi territoriali del Tribunale per i diritti del malato dislocate in 15 Regioni, e attraverso la collaborazione di: AISLEC, ALICE ITALIA, AMRI, ANIMO, ASBI, ASSOCIAZIONE PAZIENTI BPCO, FNOPI Roma, GFT (Gruppo Formazione Triage) e UILDM. La rilevazione conta su 1895 cittadini intervistati.
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