"Non tutta la spesa privata è funzione della incapacità del Ssn di dare risposte adeguate. Perché se si guarda all'interno di quei 40 miliardi di esborso dei cittadini denunciato sia nel Rapporto Gimbe sia dal Report RBM-Censis - chiarisce Tonino Aceti, coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva/Tribunale per i diritti del malato - emerge come la composizione di quella spesa sia estremamente varia e in parte esuli dal Ssn: spesa per ticket, differenza di prezzo tra farmaco "brand" e farmaco generico, farmaci di fascia C, cure odontoiatriche che solo parzialmente sono incluse nei Lea, integratori, prodotti omeopatici e altro ancora".
"Le persone che si rivolgono alla nostra Organizzazione ci dicono che c'è bisogno di più Servizio sanitario pubblico, più accessibile, più efficiente e più equo - precisa Aceti - segnalano l'esigenza di rilanciare gli investimenti nel personale sanitario che è stato pesantemente ridotto in questi anni, di contrastare il fenomeno fuori controllo delle liste d'attesa e di governare di più l'intramoenia. Ma non solo: tra le priorità rientra soprattutto l'abrogazione del superticket, nostro cavallo di battaglia, e il netto contrasto delle disuguaglianze nell'accesso alla salute tra le diverse aree del Paese e all'interno di uno stesso territorio"
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