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I numeri sono quelli analizzati da Ims Health e Assosalute, e fanno riferimento all’anno 2014. Il tema, invece, è quello dell’acquisto, da parte dei cittadini/pazienti, delle varie forme medicinali o prodotti salutistici, con e senza prescrizione; il dato rilevato fa emergere una leggera contrazione (intorno all’uno per cento) negli acquisti di farmaci che necessitano della prescrizione, soprattutto all’interno delle farmacie. Più stabile, anzi in chiaro aumento, la parte di mercato che riguarda i farmaci da banco, quelli per la cura della persona, i parafarmaci propriamente detti e gli integratori nutrizionali: si tratta di una fetta pari, in complessivo, a circa 11 miliardi di Euro.

"I dati di chiusura del 2014 confermano un andamento del comparto dell'automedicazione legato, sul breve periodo, all'incidenza dei malanni di stagione. La flessione dei volumi risente, su un arco temporale più lungo, della concorrenza dei c.d. prodotti salutistici e del mancato allargamento dell'offerta verso aree terapeutiche o principi attivi disponibili come medicinali da banco in altre realtà internazionali" ha commentato il Presidente di ASSOSALUTE Gaetano Colabucci. L’analisi è stata condotta anche classificando la classe clinica del farmaco in questione: i farmaci per la tosse e le infezioni alle alte vie respiratorie (circa 100 milioni di confezioni), quelli per l’apparato digerente (circa 64 milioni) e, infine, gli analgesici (circa 60 milioni) rappresentano le categorie di prodotti più frequentemente acquistate (sia in farmacia che nelle parafarmacie, come dimostrano i dati dello studio in questione, sia in termini di volumi che di ricavi). Approfondisci il tema collegandoti al sito web di “Il Sole 24 Ore”, oppure su Aboutpharma.

 

Salvatore Zuccarello

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