L’Europa ha scommesso (due milioni e mezzo di euro, il finanziamento) sulla ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i cui laboratori di biorobotica hanno messo a punto, testato e presentato, pochi giorni fa, i primi modelli di protesi d’arto robotica “Cyberlegs” (acronimo di “The CYBERnetic LowEr-Limb CoGnitive Ortho-prosthesis”).
Si tratta di una serie di apparecchiature indossabili, che hanno lo scopo di rendere semplice e stabile la camminata, regalando alcune ore (la batteria ne dura circa tre, sia in ambiente esterno che all’interno) di autonomia al soggetto portatore; il sistema Cyberlegs si compone di uno “zainetto” (che stabilizza forma della schiena e permette di seguire una postura naturale), della protesi d’arto vera e propria (protesi transfemorale robotica, che accompagna e direziona il movimento, garantendo un dispendio energetico ottimale) e da particolari scarpe “intelligenti” (capaci di avvertire la pressione e di regolare/guidare la posizione di ginocchio e caviglia, grazie a microsensori attivi e alle parti elastiche, che assorbono gli urti).
I test finali e la presentazione al pubblico si sono tenute in Firenze, lo scorso 17 marzo, presso la Fondazione Don Gnocchi. Puoi approfondire la notizia tramite Quotidiano Sanità e il sito della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.