E’ stato dato il suo nome, Chiara, al protocollo che permette da pochi giorni, ai malati di patologie gravi del Trentino, di evitare le visite fiscali proprio in considerazione della particolare condizione della patologia; la base degli eventi sta nella paradossale vicenda, comune purtroppo a tanti cittadini/malati italiani, di una giovane paziente oncologica giunta agli onori della cronaca nazionale: chiusa in casa da un paio di giorni, in pieno smaltimento degli effetti della chemio e della radio, non sente il campanello e di conseguenza, non può dimostrare la sua condizione all’ufficiale incaricato di compiere la rilevazione. Qualche giorno dopo si vede giungere la richiesta di chiarimento.
Scrive dunque un post arrabbiatissimo su Facebook: “Ma davvero l’INPS mi impone di starmene chiusa in casa per un anno? (dove non ho nemmeno un balcone?). I miei medici mi hanno detto di fare l'esatto contrario: me l'ha detto l'ematologo, l'internista, il rianimatore. tutti concordi nel dirmi di muovermi, appena posso, di stare all'aria, di camminare”. Segui la notizia e la conclusione della vicenda.